Economia

Garda, con l’AI i trattori si muovono da soli in sicurezza tra i filari

Il progetto di Perla del Garda con Cobo è stato premiato come Buona pratica replicabile: è stato realizzato anche ascoltando i lavoratori e mappando tutti i campi
I protagonisti del progetto - © www.giornaledibrescia.it
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Non chiamatelo semplicemente trattore. Si muove da solo tra i filari, evita ostacoli, segnala anomalie e migliora le condizioni di lavoro. È il cuore tecnologico del progetto sviluppato dall’azienda vitivinicola Perla del Garda insieme al gruppo bresciano dell’automotive Cobo, che ha appena vinto il «Premio Buone pratiche 2023-2025» dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute. Un riconoscimento che premia l’innovazione agricola made in Brescia, e che ha avuto la meglio su colossi come Amazon, Tecnomat e Honda.

Il progetto peraltro ha prima vinto il concorso nazionale promosso da Inail, per poi affermarsi anche a livello europeo, nell’ambito della campagna «Salute e sicurezza nell’era digitale», di cui Aifos è partner per l’Italia. «Il progetto è innovativo perché dimostra come l’intelligenza artificiale, se ben integrata, può migliorare la prevenzione – spiega Maria Frassine, direttore generale di Aifos –. È una buona pratica replicabile, sviluppata con il coinvolgimento attivo dei lavoratori, che ha portato benefici reali alla sicurezza e all’organizzazione del lavoro».

La tecnologia

Il sistema digitale è installato su trattori già in dotazione all’azienda: grazie a visione artificiale e intelligenza addestrata sul campo, il veicolo si muove in autonomia, riducendo al minimo il rischio di errore umano e migliorando le condizioni di lavoro.

La tecnologia, sviluppata con l’ingegneria della Cobo di Leno e il contributo diretto degli operatori di vigna, permette di monitorare ostacoli, evitare ribaltamenti e segnalare tempestivamente anomalie o necessità di manutenzione. Non solo: ogni vigneto è stato mappato con precisione, e il sistema genera alert automatici in caso di situazioni potenzialmente pericolose. «Il sistema consente al trattore di operare come un vero robot on demand – spiega Gino Mainardi, responsabile Innovation and advanced engineering di Cobo –. L’intelligenza artificiale prende il controllo del mezzo, lasciando all’operatore il compito di monitorare e intervenire solo se necessario. È una collaborazione tra uomo e macchina che riduce i rischi, senza sostituire la presenza umana».

Ascolto

«È una soluzione che abbiamo costruito ascoltando chi lavora in campo – sottolinea Giovanna Prandini, a capo de La Perla del Garda – e che ci permette di proteggere sia i lavoratori sia gli ospiti che accogliamo in azienda, anche in chiave enoturistica. La sicurezza è un valore trasversale». Dietro il risultato, c’è un percorso cominciato a ottobre 2022: dall’etichettatura di migliaia di immagini per «educare» la rete neurale al riconoscimento dei filari, fino allo sviluppo di un software che oggi consente la gestione remota. «Abbiamo mappato ogni campo e insegnato al sistema a distinguere vigneti, cielo e terreno – racconta Luca Succi, advanced engineer di Cobo –. Più immagini elabora, più l’intelligenza artificiale impara a riconoscere lo scenario e a muoversi in autonomia con precisione».

Un lavoro artigianale di alta ingegneria, dove la tecnologia non sostituisce ma potenzia il lavoro umano. E lo dimostra il fatto che, in azienda, lo staff è cresciuto da 15 a 21 persone, con sei operatori stabilmente impegnati in campo. «Il nostro obiettivo – conclude Prandini - resta quello degli infortuni zero. E la tecnologia è uno strumento in più per arrivarci».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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