In agricoltura tornano i voucher: ecco le regole

Tornano i voucher in agricoltura. Un emendamento del centrodestra al Ddl Bilancio estende infatti la possibilità di usufruire dei tagliandi nel comparto agricolo fino al 2028. I datori di lavoro agricoli potranno utilizzarlo per attività stagionali, per un massimo di 45 giorni annui per lavoratore, con contratto di massimo 12 mesi. Lo stesso emendamento chiarirebbe meglio i contratti di rete in agricoltura integrando l’articolo 1-bis del dl 91 del 24 giugno 2014 con la necessità che i contraenti possono cedere la propria quota di produzione ad altre parti del contratto. La Lega parla di «una misura fondamentale a sostegno del settore agricolo, garantendo la continuità delle attività produttive e la disponibilità di manodopera quando necessità», mentre Fratelli d’Italia sottolinea che l’emendamento «risponde a un’esigenza reale delle imprese agricole: poter contare su strumenti semplici, legali e sostenibili per il lavoro stagionale».
Detassazione aumenti contrattuali
Ma non è l’unica novità nel mondo del lavoro. La detassazione degli aumenti contrattuali viene ad esempio allargata estendendo le annualità di riferimento e alzando la soglia reddituale. L’articolo 4 del testo originale della manovra prevedeva una flat tax del 5% sull’incremento di salario dovuto ai rinnovi contrattuali collettivi del settore privato siglati nel 2025 e 2026. La misura si applicava poi ai lavoratori con un reddito fino a 28mila euro all’anno. L’obiettivo è favorire «l’adeguamento salariale al costo della vita e di rafforzare il legame tra produttività e salari».
In commissione Bilancio al Senato il provvedimento è stato allargato estendendo la sua applicazione anche agli aumenti dovuti a rinnovi contrattuali sottoscritti nel 2024, ed è stata spostata la soglia ai lavoratori con reddito fino a 33mila euro annui.
Tfr
Nel nuovo maxi-emendamento sono rientrate anche le norme sul Tfr, con modifiche che ampliano ancor di più la platea dei lavoratori coinvolti. Dal primo luglio 2026, ai dipendenti del settore privato di prima assunzione si applicherà un meccanismo di adesione automatica alla previdenza complementare. Il lavoratore avrà 60 giorni di tempo per esercitare il diritto di rinuncia e conferire il Tfr a un’altra forma di previdenza complementare liberamente scelta o di mantenere il Tfr in azienda. Dopo quella scadenza scatterà il silenzio-assenso.
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