Economia

Acciaio: annullate le maximulte alle big bresciane del tondino

Lo ha deciso il Tar del Lazio con una serie di sentenze con le quali ha accolto ricorsi amministrativi
Le imprese erano accusate di intesa restrittiva della concorrenza - Foto di repertorio
Le imprese erano accusate di intesa restrittiva della concorrenza - Foto di repertorio
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Sono annullate le maximulte per più di 140 milioni di euro complessivi inflitte dall'Antitrust nel luglio dello scorso anno alle principali imprese siderurgiche operanti nei mercati del tondino di acciaio per cemento armato e della rete elettrosaldata, accusate di intesa restrittiva della concorrenza.

L'ha deciso il Tar del Lazio con una serie di sentenze con le quali ha accolto ricorsi amministrativi proposti da Alfa Acciai, Feralpi Siderurgica, Ferriera Valsabbia, Industrie Riunite Odolesi, Ori Martin Acciaieria e Ferriera, Riva Acciaio, Ferriere Nord e Fin.Fer.

Per l'Autorità, le società, nel periodo 2010-2016 avevano realizzato un'intesa avente a oggetto il coordinamento delle reciproche politiche commerciali sui mercati nazionali dei due prodotti interessati. Per fare cartello, osservò l'Antitrust, avrebbero sfruttato occasioni di incontro periodico (riunioni mensili dell'associazione Nuovo Campsider, e riunioni quindicinali della Commissione Prezzi prodotti siderurgici della Camera di Commercio di Brescia), per definire in modo concertato i prezzi di vendita. Ne è nato un contenzioso amministrativo, adesso deciso dal Tar con sentenza.

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