Da Vinci 4.0

Tra incredulità e voglia di sbalordire: Da Vinci 4.0 arriva al Giovanni Paolo II

L’istituto partecipa per la prima volta e sarà in gara con la squadra Eco-mind e dieci ragazzi
Da Vinci 4.0: lo speciale sull'istituto Giovanni Paolo II
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È l’entusiasmo della prima volta quello che si respira tra i banchi dell’istituto tecnico Giovanni Paolo II di Brescia, una delle scuole new entry della quinta edizione del Da Vinci 4.0. A scendere in campo per la lunga maratona tecnologica sono una decina di studenti di terza, riuniti nel team «Eco-mind» ma provenienti da due diversi indirizzi di studio: Amministrazione finanza e marketing e Servizi per la sanità e l’assistenza sociale.

Sono entusiasti, certo, ma anche un po’ perplessi e intimoriti di fronte alle parole del divulgatore scientifico Massimo Temporelli, fondatore di The FabLab, che è partner di Editoriale Bresciana in questo progetto (il video-racconto della seconda tappa del tour andrà in onda stasera alle 20.05 su Teletutto).

Rivoluzione

«La quarta rivoluzione industriale è una questione culturale che riguarda tutti - ribadisce Temporelli -. Facciamo queste incursioni nel mondo della scuola per convincere i ragazzi a intraprendere insieme ai loro professori un percorso virtuoso di uso delle tecnologie».

Ed è stato proprio questo aspetto a convincere il Giovanni Paolo II a partecipare alla nostra iniziativa. «Non lavoriamo molto con le tecnologie - confida Federico Paloschi, professore di Metodologie dei servizi sociali -, ed è per questa ragione che abbiamo deciso di metterci in gioco. Ci aspettiamo una bella sfida, perché abbiamo visto i progetti degli altri anni, ma cercare di capire come è meglio sfruttare gli spazi pubblici per aiutare le persone è di base l’intento del nostro corso di studi, quindi speriamo di fare un buon lavoro».

Il tema dell’hackathon di quest’anno, infatti, è proprio «public spaces». «Luoghi concreti - chiarisce Matteo Villa, learning specialist di The FabLab -, luoghi in cui incontriamo le persone, in cui viviamo le nostre relazioni, che oggi non possono prescindere dall’ecosostenibilità». Gli studenti del Da Vinci 4.0 sono quindi chiamati ad arricchire o ripensare il modo di vivere questi spazi in ottica di benessere e sostenibilità, sulla scia degli esempi forniti da The FabLab. Tra questi il prototipo di una pavimentazione urbana capace di «raccogliere» l’energia motoria dalla camminata e trasformarla in energia elettrica, o ancora un nuovo tipo di mattone che ha uno spazio interno fonoassorbente in grado di ridurre l’inquinamento acustico.

Le aziende

E chissà che proprio dalle giovani menti del Da Vinci 4.0 non nasca un’idea altrettanto geniale e commercializzabile. A crederci è anche Confindustria Brescia, che dal primo anno è sponsor del nostro progetto.

«Rinnoviamo il sostegno a un’iniziativa che si rivolge ai giovani e che li sprona a sfidarsi, a trovare soluzioni, a innovare e a credere in sé stessi - commenta Laura Galliera, responsabile dell’Area Education e Capitale umano dell’associazione di via Cefalonia -. Questo progetto ha anche il vantaggio di proporre una modalità di lavoro e di progettualità diversa da quella che i giovani sperimentano di solito a scuola, e quindi per il mondo delle imprese è già un allenamento per quello che poi succederà nel mondo del lavoro. Questo ci aiuterà a trovare giovani sempre più formati».

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