Da Vinci 4.0

Da Vinci 4.0, 90 ragazzi per un’edizione che punta in alto

Sono sei le scuole superiori iscritte al progetto del GdB che schierano 9 squadre di giovani innovatori
Una squadra di studenti al lavoro sul progetto finale in una passata edizione - © www.giornaledibrescia.it
Una squadra di studenti al lavoro sul progetto finale in una passata edizione - © www.giornaledibrescia.it
AA

Sei scuole (di cui quattro licei e due istituti tecnici) e nove squadre, per un totale di 90 studenti coinvolti. Sono questi i numeri della terza edizione del Da Vinci 4.0, il progetto promosso dal Giornale di Brescia in collaborazione con The FabLab e Talent Garden. Le iscrizioni sono ufficialmente chiuse da un paio di giorni ed è tempo di conoscere i team che nei prossimi mesi si sfideranno a colpi di genialità e creatività, per contribuire a ridurre l’impatto ambientale dell’uomo utilizzando la tecnologia. Questa, infatti, la sfida dell’hackathon di quest’anno che, lo ricordiamo, sarà una maratona tecnologica lunga cinque mesi.

L’edizione in corso è stata infatti più volte definita «phygital», cioè con un’alternanza di attività in presenza (le lezioni in aula del fondatore di The FabLab Massimo Temporelli) e contenuti digitali (sul portale www.davinciquattropuntozero.it). Il tema della sfida, come si diceva, è la sostenibilità ambientale, che potrà essere sviluppato dagli studenti con due diversi approcci: uno di carattere più tecnico, l’altro più artistico.

La scuola da battere, almeno sulla carta, è l’Istituto tecnico Cerebotani di Lonato, che dopo il doppio podio della scorsa edizione (si erano aggiudicati primo e secondo posto), quest’anno schiera ben tre squadre. Si tratta di «Tecno élite 2.0» guidata dal professor Paolo Rossi e composta da 15 studenti, i 13 ragazzi di «I will do the best I can» coordinati dal professor Giovanni Maria Fusco e i 6 del team «Sciurus» del professor Massimiliano Masetti.

Anche l’Istituto tecnico Primo Levi di Lumezzane, che invece si era aggiudicato la prima edizione, parteciperà nuovamente al Da Vinci 4.0 con la squadra «Teknomech»: 12 studenti guidati dai professori Edoardo Calabrese e Maurizio Maritato. Poker di licei. A fare la parte del leone quest’anno sono però i licei, tutti cittadini. Per il Guido Carli il progetto è una gradita riconferma: «Partecipiamo per il secondo anno all’iniziativa - racconta il dirigente scolastico Andrea Bernesco Lavore -. Per i ragazzi è uno stimolo, un modo per ragionare fuori dagli schemi e formulare, dal punto di vista teorico, possibili soluzioni a problemi pratici». La squadra «Tuxedo Penguins» sarà composta da 11 studenti del terzo anno.

Giulia De Martini e Matteo Ordanini di The FabLab - © www.giornaledibrescia.it
Giulia De Martini e Matteo Ordanini di The FabLab - © www.giornaledibrescia.it

Un team di 21 studenti proviene invece dal liceo Luzzago: sono i «Back to the Green», seguiti dalla professoressa Elena Jarrar. «A seguito dell’elettrizzante coinvolgimento dello scorso anno - spiega la docente - il liceo Luzzago ha deciso di partecipare ancora una volta, perché il percorso proposto incontra l'idea di formazione su contenuti e competenze che l’istituto da sempre propone». 

Alla loro prima partecipazione, invece, gli studenti del liceo Copernico, in lizza con il team «Copair» composto da 4 ragazzi guidati dal professor Roberto Bianco, e il liceo Don Bosco, che schiera due squadre, «Gli arditi 1» e «Gli arditi 2», per un totale di 8 studenti. «Negli ultimi anni il nostro istituto ha iniziato ad aprirsi all’idea dei concorsi e delle competizioni - chiarisce il preside del Don Bosco Marco Begato -, perché questo tipo di esperienze fornisce ai ragazzi un valore aggiunto sia sotto il profilo del lavoro di gruppo, sia dal punto di vista dell’incrocio tra realtà e creatività, che a scuola rischia di essere penalizzato perché si lavora su cose astratte e codificate. Invece queste iniziative stimolano la creatività».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia