Da Vinci 4.0

Al Luzzago l'ultima lezione in classe: «Siate rivoluzionari»

Massimo Temporelli chiude il tour nelle scuole Ora inizia la sfida vera: i progetti entrano nel vivo
Da Vinci 4.0, sesta tappa al Luzzago: lo speciale di Teletutto
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«Il Da Vinci 4.0 è un progetto più culturale che tecnico. Ha a che fare con gli esseri umani, con i rivoluzionari». E così Massimo Temporelli al liceo Luzzago di Brescia (ultima tappa del suo tour nelle scuole) cita Platone, Robespierre, i Beatles. In un’aula dal soffitto affrescato e dalle pareti ricolme di libri e dipinti d’epoca, parlare di industria 4.0 può suonare stridente. Eppure qui come non mai si percepisce nitido il fil rouge che accompagna il passare dei tempi.

«Mi piacerebbe che il Da Vinci 4.0 non venisse percepito come un progetto che riguarda solo l’industria - ribadisce il fondatore di The FabLab -. Perché ha a che fare con gli umani, i rivoluzionari appunto, cioè le persone che possono provare a cambiare il mondo». «I Beatles lo hanno fatto con la musica - prosegue il divulgatore scientifico -, Robespierre con la politica, Platone con la filosofia. Noi chiediamo a questi ragazzi di farlo con le tecnologie della quarta rivoluzione industriale. Loro oggi studiano questi personaggi sui libri di storia: mi piacerebbe pensassero che un giorno saranno loro sui libri di storia. Mi piacerebbe che questo progetto, in qualche modo, innescasse rivoluzioni culturali e sociali importanti».

La lezione

La mano robotica sulla cattedra di Temporelli - Foto Francesca Roman © www.giornaledibrescia.it
La mano robotica sulla cattedra di Temporelli - Foto Francesca Roman © www.giornaledibrescia.it

È un fiume in piena Massimo Temporelli. Mostra agli studenti i prototipi tecnologici che hanno accompagnato tutti i suoi incontri nelle scuole: l’orsetto Ector The Protector, l’umarell, il braccio robotico. Ma c’è anche una new entry, un ferro di cavallo stampato in 3d, che racconta una storia del tutto personale. «Mio nonno faceva ferri di cavallo negli anni Cinquanta - racconta il fondatore di The FabLab, esibendone uno -. Poi col boom economico mio padre è diventato un piccolo imprenditore dell’alluminio. Io ho studiato Fisica ma, alla fine, sono tornato in una bottega molto simile a quella di mio nonno, a fare ferri di cavallo stampati 3d. Pur rimanendo tutti e tre più o meno nello stesso ambiente, c’è stata un’evoluzione: abbiamo usato tecnologie diverse e portato valore agli umani in modo diverso. Credo che la mia storia, in questo senso, sia un paradigma della storia di tutta l’umanità».

Il team dei Back to the Green durante la lezione sulle tecnologie 4.0 che sono chiamati a usare - Foto Francesca Roman © www.giornaledibrescia.it
Il team dei Back to the Green durante la lezione sulle tecnologie 4.0 che sono chiamati a usare - Foto Francesca Roman © www.giornaledibrescia.it

«Con quest’ultimo incontro si è conclusa la parte "ispirazionale" del Da Vinci - commenta Matteo Villa, learning specialist di The FabLab -: un tour panoramico tra le possibilità e le sfide che l’industria 4.0 ci offre. Ora gli studenti diventano gli attori protagonisti». «Questo progetto è un’ottima opportunità che i ragazzi hanno per sviluppare competenze di tipo trasversale - commenta Giovanni Caniato, professore di Informatica del Luzzago, che per l’hackathon 2022 schiera il team dei Back to the Green -. Gli studenti coinvolti sono circa una ventina e provengono un po’ da tutte le classi e gli indirizzi liceali: scientifico e scientifico opzione scienze applicate. Lo scopo è creare un gruppo di lavoro il più eterogeneo possibile».

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