Tra Dante e Petrarca: così Bembo «inventò» la lingua degli italiani
Giancarlo Petrella
Cultore di libri e collezionista d’arte, ideatore del tascabile, fu amante di Lucrezia Borgia prima di diventare cardinale

Il ritratto di Bembo
Cinquecento anni fa, dalle pagine di un trattato linguistico stampato dalla bottega di Giovanni Tacuino, si gettavano le basi per l’unificazione della penisola. Un’unificazione culturale prima ancora che politica. Una grammatica per fare gli Italiani, prima che fosse fatta l’Italia. A idearla un letterato veneziano, Pietro Bembo, da anni impegnato nelle discussioni linguistiche. La codifica della lingua Nel settembre del 1525 uscivano a Venezia le sue «Prose della volgar lingua», trattato dialog
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