Cultura

Renga: «Con Kekko la canzone che cantavo a 13 anni»

Il duetto col Modà in «Un giorno credi» di Edoardo Bennato e il «selfie» con Alba Parietti.
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«"Un giorno credi" è la canzone che cantavo in cantina quando avevo 13 anni. È una delle prime che ho imparato, la conosco a memoria. Dal palco dell’Ariston, la dedico a tutte le persone che in questo momento devono ricominciare da zero». Francesco Renga, dato per super favorito alla vittoria del Festival con «Vivendo adesso», non perde la sua umanità e non dimentica chi ogni giorno lotta per arrivare a sera. 

Sono giornate intense, quelle sanremesi, per il cantante venuto da Brescia. Lui, che non vorrebbe dire no a nessuno, deve invece sottostare alle ferree tempistiche dello staff che lo segue ogni attimo. Perchè tutti, qui a Sanremo, vogliono Francesco. Perché è bravo: e questo è indiscutibile. Ed è bello - dicono le ragazze e le signore fuori dall’albergo  - e pure simpatico.

Evidentemente deve pensarla così anche Alba Parietti che, durante questa intervista, ce lo strappa per chiedergli di farsi fotografare con lei. La tuttologa della televisione è infatti un’appassionata del «selfie» e, ci pare, un’intenditrice anche di uomini belli.

«Sono stanco, ma felicissimo - racconta il cantante a fine giornata -. Porto in finale la mia canzone del cuore. Restituisco così un regalo alla mia amica Elisa che l’ha scritta. E poi canto con un altro amico: Kekko. Cosa volere di più?». Manca solo la proclamazione a vincitore... suggeriamo. «Vedremo», risponde scoppiando in una folgorante risata. Segno, questo, che alla vittoria inizia a credere.

Intanto Francesco guida la classifica provvisoria del Festival di Sanremo, risultato che conterà per il 25% della graduatoria finale e ha regalato nella terza serata del Festival una performance mozzafiato: in smoking nero, ha incantato il pubblico, sfruttando ogni sfumatura di un pezzo certamente difficile ma interpretato in scioltezza e con un sorriso coinvolgente e sereno.
 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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