Cultura

Quei giovani assunti per custodire il «bello nascosto» in 23 chiese a Brescia

È «Custodi della bellezza sacra», il progetto che vedrà trenta assunzioni per tenere aperti gli edifici alla scoperta dei tesori artistici
CUSTODI DELLA BELLEZZA SACRA
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A Brescia esiste un museo diffuso nel centro storico. Un patrimonio custodito nelle chiese che non è possibile mostrare se non in rare occasioni.

Nei giorni scorsi, la Giunta - su proposta della vicesindaca e assessora alla Cultura Laura Castelletti - ha deliberato di destinare al progetto «Custodi della bellezza sacra» parte del contributo regionale per il «sostegno di progetti culturali di qualità in occasione di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023». Il sostegno economico è stato quantificato in centomila euro, che copriranno due terzi del costo complessivo stimato.

Il piano

Il progetto, ideato dalla Diocesi con la parrocchia dei Santi Nazaro e Celso come ente capofila, ben si inserisce nel filone tematico della Capitale dedicato ai «Tesori nascosti» e prevede l’apertura straordinaria delle 23 chiese dislocate nel centro storico attraverso il coinvolgimento di giovani laureati adeguatamente formati. Luoghi di culto che ospitano opere di grande valore firmate dal Moretto, Romanino, Paolo da Caylina il Vecchio e Callisto Piazza solo per citarne alcuni, che spesso sono celate alla visione di chi non partecipa alle funzioni religiose.

«Custodi della bellezza sacra» formerà circa 30 giovani assunti che saranno chiamati a studiare, definire, organizzare e realizzare gli eventi animativi che porteranno le chiese del nucleo antico della città a essere aperte ininterrottamente sabato e domenica, da aprile a dicembre, con «Staffette di concerti» seguite dall’illustrazione delle opere d’arte conservate.

«Si tratta di ricchezze dai valori inestimabili: dipinti, sale, architettura...», ha sottolineato mons. Giambattista Francesconi, parroco dei Santi Nazaro e Celso. «Il patrimonio racchiuso in questi scrigni - hanno ribadito il sindaco Emilio Del Bono e l’assessora Castelletti - rappresenta uno straordinario cammino in epoche, costumi e cambiamenti della società. Una grandissima opportunità per i visitatori soprattutto bresciani».

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