Cultura

Per il 150° numero di AB «i luoghi imperdibili, dall’Adamello al Garda»

Il direttore Rocchi sull’uscita speciale di Atlante Bresciano «Patrimonio di contenuti e immagini, anche per il 2023»
In copertina l’originale della foto del compianto Pino Veclani, al bivacco al Corno di Lagoscuro - Foto © www.giornaledibrescia.it
In copertina l’originale della foto del compianto Pino Veclani, al bivacco al Corno di Lagoscuro - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Una bella fotografia di Pino Veclani, il dalignese scomparso poco più di un anno fa, invita in copertina alla lettura del numero di «AB Atlante Bresciano» ora in edicola. L’immagine - alpinisti in fila come formiche al bivacco al Corno di Lagoscuro, in alta Valle Camonica - sigla un’occasione speciale per il trimestrale della Grafo edizioni, arrivato al traguardo del 150° numero.

La storia

Il periodico fondato da Roberto Montagnoli nacque nell’inverno del 1984. Nel 1997, con il cinquantesimo numero, sotto la guida di Carlo Simoni furono inaugurati i corposi itinerari della sezione intitolata «Paesaggi e culture», che occupa gran parte della rivista: percorsi tematici che invitano alla scoperta del territorio bresciano, descrivendone i caratteri storico-artistici e naturalistici, suggerendo itinerari da percorrere a piedi o in bicicletta, proponendo assaggi enogastronomici. Un «sapere» in parte riversato anche nelle «Guide di AB», da poco realizzate in collaborazione con il Giornale di Brescia.

Il direttore Nicola Rocchi - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il direttore Nicola Rocchi - Foto © www.giornaledibrescia.it

Per il passaggio del 150° numero, l’attuale direttore Nicola Rocchi - che è anche collaboratore del nostro giornale - ha pensato a un percorso speciale: «Gli imperdibili» è il titolo, e il viaggio proposto va «Dall’Adamello al Garda», con una raccolta di articoli che conducono attraverso l’intera provincia.

Rocchi: quali sono i luoghi «imperdibili» di AB?

Sono fondati su una libera scelta: abbiamo chiesto ad alcuni collaboratori e amici della rivista di raccontare un luogo o un itinerario per loro particolarmente significativo. Ne è uscito un quadro molto vario per contenuti e stili, con tante proposte per possibili scoperte o riscoperte distribuite in tutto il territorio bresciano.

Una sorta di compendio dei «luoghi del cuore»?

Sì, ci sono testi che partono da ricordi o emozioni personali, come quelli di Massimo Lanzini sul Corno di Lagoscuro e di Davide Sapienza sull’Adamello. Altri sono andati in cerca di percorsi non scontati, scelti in base alle preferenze personali: le chiese «minori» camune raccontate da Virtus Zallot, i molti itinerari nell’entroterra gardesano elencati da Domenico Fava, i sentieri di una Val Trompia antica ripercorsi da Mauro Abati, le risalite dei monti Frerone, Zingla e Mughera suggerite da Ruggero Bontempi, e altro ancora.

Lei di cosa scrive?

Sono tornato a Padernello, un luogo a cui sono affezionato, raccontando non solo il castello ma anche le cascine e i sentieri della campagna circostante. A Brescia ho intervistato il sindaco Emilio Del Bono, sulla «sua» città e gli angoli in cui ama sostare. Nel centro storico si muove anche un articolo di Mirka Pernis, sulle tracce delle antiche cinte murarie.

Come sempre, il corredo fotografico è molto ricco...

È una parte fondamentale della rivista, grazie all’impegno dei nostri fotografi: Mauro Pini, Marco e Matteo Rapuzzi, Giorgio Mutti, Lodovico Baglioni e altri, tra cui molti appassionati capaci di «scatti» di qualità.

La provincia di Brescia è vasta, ma non infinita. Come pensate di proseguire?

Da quando abbiamo iniziato sono cambiate molte cose: basti ricordare che nel ’97 Internet era ai primordi, e per conoscere non c’era altro che prendere l’auto (o la bicicletta) e andare, come continuano saggiamente a fare i nostri collaboratori. Oggi si sono moltiplicate le occasioni di conoscenza del territorio. Credo, tuttavia, che l’esperienza accumulata ci sarà d’aiuto. I vecchi percorsi saranno rivisti e aggiornati, assorbendo anche spunti dall’attualità; e nuovi itinerari a tema possono essere elaborati, per illuminare aspetti specifici di un’area ampia.

E nel 2023 Brescia sarà capitale della Cultura...

Vedo che molti scoprono oggi quello che AB e Grafo edizioni raccontano da tempo. La nostra Guida di Brescia, che aggiorniamo periodicamente, è uscita quasi 20 anni fa. E la casa editrice custodisce un patrimonio di contenuti e immagini che potrebbe essere di supporto alle istituzioni impegnate a valorizzare la città.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato