Cultura

Nella Casa Museo l’eleganza rococò rivive in straordinari abiti di carta dipinta

La Fondazione Zani apre la stagione degli eventi di Capitale italiana della cultura anche in provincia
La «robe veneziana» tra i dipinti di Pietro Longhi nella Casa Museo
La «robe veneziana» tra i dipinti di Pietro Longhi nella Casa Museo
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Non di sole iniziative cittadine è fatta la Capitale italiana della cultura 2023, che allarga i confini in provincia e moltiplica le occasioni per scoprire aspetti culturali inediti. È il caso di «Eleganze barocche - Isabelle de Borchgrave nella Casa Museo» che ha inaugurato ieri negli spazi di quella che fu la dimora di Paolo e Carolina Zani, oggi Casa Museo, a Cellatica.

In mostra 5 abiti-scultura interamente realizzati in carta, per mano dell’artista belga (Bruxelles, 1946). Non costumi teatrali e nemmeno riproduzioni di abiti storici, bensì autentiche sculture che celebrano lo stile del Settecento europeo, punteggiando le stanze della Casa Museo la cui ricchissima collezione di arredi, opere d’arte e oggetti vanta accessori di moda ispirati a Madame de Pompadour e a Maria Antonietta, tele di Canaletto e Guardi, arredi e tessuti orientali.

Gli abiti in mostra

Si parte con la «robe à la française bianca e azzurra» e le scarpine in tinta dalla foggia rococò. La scollatura del corpetto è omerale, il retro ancora privo del sellino ottocentesco, l’effetto seta è dato dal pigmento perlaceo con cui è dipinta la carta. Accanto, in dialogo, è il quadro di François Boucher, primo pittore del re e protetto dalla favorita di Luigi XV, la marchesa di Pompadour. Segue il «Grand Habit», mise riservata alla regina e alle dame di corte: sulla schiena la frusciante andrienne mentre la gonna è caratterizzata dai panier laterali che, proprio come le ceste del pane erano realizzati con aste curve concentriche di vimini o salice. Più grande era il panier, più importante era la dama.

Motivi orientali come fenici e peonie decorano la «robe à la polonaise», così detta in omaggio principessa polacca divenuta poi moglie di Luigi XV. Il panier è sparito per lasciare spazio alla tournure posteriore (un rigonfiamento dettato dall’andrienne retta dalla coulisse in vita) e all’orlo corto per passeggiare. C’è poi il kimono-casalingo poiché privo di cintura obi che riallaccia il dialogo con quell’oriente di cui la Casa Museo conserva rilevanti manufatti come il paravento cinese in lacca coromandel della metà del XVII secolo. Infine, nella camera da letto con arredi veneziani e da tele dipinte da Pietro Longhi, si trova la «robe veneziana» dalle maniche drappeggiate e passamaneria oro. Resta l’andrienne, come pure un piccolo panier, la gonna si accorcia per venire incontro alle esigenze delle dame che dovevano salire e scendere dalle imbarcazioni.

Il progetto

Massimiliano Capella, direttore della Fondazione Zani, traccia i punti salienti del curriculum espositivo dell’artista che «ha esposto in importanti musei come il Boston Museum of Fine Arts, il Victoria and Albert Museum di Londra, il Fortuny di Venezia e al Fashion Institute of Technology di New York». L’assessora alla cultura del Comune di Cellatica, Luisa Castellazzo, ha espresso «una sincera gratitudine per le opportunità rarissime che la Casa Museo offre». 

Quella inaugrata ieri è infatti la settima mostra allestita nelle sale della Fondazione e «come quella dedicata a Rosalba Carriera, vede nuovamente protagonisti una donna e il contesto culturale settecentesco» nota Claudia Zola, presidente dell’istituzione. La vernice è stata anche l’occasione per sottolineare il legame con Fondazione Comunità Bresciana che «ha stanziato 3,5 milioni di euro per sostenere le iniziative in seno a Capitale della cultura, anche in provincia». Lo ha spiegato la presidente Alberta Marniga, aggiungendo che «Fondazione Zani ha vinto un capitolo del bando col progetto "Il Colore delle Pietre", un itinerario tra Brescia a Bergamo le cui tappe, partendo dallo straordinario tavolo in commesso di pietre dure della Casa Museo, si snoderà attraverso parrocchie e luoghi depositari di opere realizzate con pietre preziose».

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