Strage, a Brescia il ricordo delle vittime con il violino di Ughi

Il violino di Uto Ughi per ricordare le vittime della strage di Piazza della Loggia. Torna il tradizionale appuntamento nella chiesa di San Francesco, domani, mercoledì 28 maggio, alle 20 per il 66° Festival Pianistico Internazionale: proseguendo un impegno inaugurato dal fondatore Agostino Orizio, la rassegna non dimentica l’indelebile cicatrice al cuore della città e rende omaggio ai caduti in musica, con il concerto dell’ensemble I Virtuosi Italiani, guidato da Alberto Martini in qualità di maestro concertatore, con il ruolo di solista affidato all’archetto di Ughi.
Il programma
La scelta dei brani si dipana tra barocco, età classica e primo Novecento, a cominciare dal quarto Concerto grosso dell’op. 6 di Arcangelo Corelli, tra i migliori del compositore per equilibrio e cantabilità. Segue la Ciaccona in sol minore per violino e basso continuo, pagina al centro di una controversia storica: attribuita a Tomaso Antonio Vitali, misconosciuto autore barocco, fu certamente rimodellata nell’Ottocento, al punto che oggi non è semplice discernere l’originale dalle manipolazioni. Il pubblico non si è mai posto il problema, decretando il successo di un brano rimasto nel repertorio dei maggiori violinisti del Novecento. Si ascolterà quindi il Concerto in la minore BWV 1041 di Johann Sebastian Bach, testimonianza della fascinazione che lo stile di Vivaldi esercitò sul compositore tedesco, che pure seppe superare il modello nel segno di una più rigorosa coerenza tematica.
Lo stile galante, di luminosa freschezza della Sinfonia in re maggiore G 490 di Boccherini aprirà la strada alla parte più moderna del programma, e in particolare al Preludio e Allegro nello stile di Pugnani di Fritz Kreisler, rilettura del barocco attraverso la lente deformante del Novecento, tra giochi di citazioni e virtuosismo. Chiude il programma l’Introduzione e Rondò Capriccioso op. 28 di Camille Saint-Saëns. Scritto per Pablo De Sarasate, accosta due mondi espressivi lontani: il lirismo cupo della prima parte e l’andamento folcloristico di habanera della seconda, che spinge il solista ad esibire tutte le proprie capacità tecniche. Il concerto è ad ingresso libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili. La chiesa aprirà le porte alle 19.20 per l’accesso del pubblico.
Il violinista

Uto Ughi suona un violino Guarneri del Gesù del 1744 e uno Stradivari del 1701 detto ‘Kreutzer’ perché appartenuto all’omonimo violinista a cui Beethoven dedicò la celebre Sonata. Nato a Busto Arsizio nel 1944, è considerato dei massimi esponenti della scuola violinistica italiana. Ha debuttato giovanissimo, a sette anni, e si è formato con George Enescu. Ha suonato con le principali orchestre del mondo, sotto la direzione di celebri direttori, ed è stato insignito di importanti onorificenze, tra cui il titolo di Cavaliere di Gran Croce per i suoi meriti artistici. Non limita i suoi interessi alla sola musica, ma è in prima linea nella vita sociale del Paese e il suo impegno è volto soprattutto alla salvaguardia del patrimonio artistico nazionale.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.