Musica

Quanta Brescia al Premio Tenco 2025, festival d’autore all’Ariston

Enrico Danesi
Omar Pedrini e Michele Gazich tra i protagonisti della kermesse che approda stasera su Raiuno
La cornice del Premio Tenco - Foto Fulvio Bruno
La cornice del Premio Tenco - Foto Fulvio Bruno
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Un’imperdibile chicca di tv musicale, per vedere l’altro lato dell’Ariston sanremese, quello della canzone d’autore, idealmente contrapposta alla canzone pop(olare).

È la proposta di Rai1, che mette in onda questa sera in seconda serata (alle 23.40), con la conduzione effervescente della cantautrice Malika Ayane, lo speciale «Premio Tenco 2025», che concentra in circa 90 minuti il meglio dell’ultima edizione della principale rassegna italiana della canzone d’autore, diretta da Sergio Secondiano Sacchi con Stefano Senardi e svoltasi dal 23 al 25 ottobre, corredandolo con approfondimenti alla storia dello stesso Club Tenco. Sodalizio che la concepì nel 1974 come alternativa al Festival di Sanremo (che all’epoca si teneva al Casinò ed era snobbato dalla maggior parte dei cantautori) e nel cui direttivo siede attualmente anche l’autrice brenese Nini Giacomelli, di suo artefice del format camuno «Dallo Sciamano allo Showman».

I Premi e le Targhe

I prestigiosi riconoscimenti assegnati nel nome del cantautore piemontese Luigi Tenco (morto nel 1967 proprio a Sanremo, dove aveva partecipato al Festival con «Ciao amore, ciao») sono andati quest’anno allo spumeggiante Goran Bregovic (compositore e musicista celebre per le colonne sonore dei film di Emir Kusturica), alla band senese dei Baustelle, all’ottantaduenne Ricky Gianco (a cui si devono canzoni come «Pugni chiusi», «Pregherò», «Parigi con le gambe aperte»), al geniale Daniele Silvestri e alla raffinata Tosca, oltre che al figlio d’arte Tito Schipa Junior, che nel 1970 scrisse la prima opera rock italiana, «Orfeo 9».

Se i Premi valutano intere carriere, ci sono le Targhe che guardano invece al meglio dell’annata musicale. Il trionfatore di questa edizione, intitolata «Con la memoria», è Lucio Corsi: secondo al Festival, il musicista maremmano è salito sul gradino più alto, sempre all’Ariston, incamerando la Targa per il Miglior Album (nel 2024 appannaggio di «È inutile parlar d’amore» di Paolo Benvegnù, visionario cantautore milanese con il Garda materno nel cuore, scomparso improvvisamente pochi mesi più tardi) e quella per la Miglior Canzone («Volevo essere un duro», in entrambi i casi).

Gli altri riconoscimenti sono stati per Anna Castiglia (Miglior Opera Prima con «Mi piace»); per l’ex C.S.I. Ginevra Di Marco (Miglior Album di Interprete con il bellissimo «Kaleidoscope»); per la travolgente La Niña, apprezzatissima anche nell’estate bresciana alla Festa di Radio Onda d’Urto (Miglior Album in dialetto: «Furèsta»); per Caroline Pagani (Miglior Album a Progetto), produttrice di «Pagani per Pagani», dedicato al repertorio del fratello Herbert.

Michele Gazich e Giovanna Famulari - Foto Maurizio Malabruzzi
Michele Gazich e Giovanna Famulari - Foto Maurizio Malabruzzi

I protagonisti bresciani. Tra i vari ospiti del Tenco 2025 (da Simone Cristicchi a Emma Nolde), anche due musicisti bresciani: lo «zio Rock» Omar Pedrini, che ha cantato «Helpless» di Neil Young in coppia con Massimo Priviero, e Michele Gazich, protagonista della rassegna con alcuni assaggi del nuovo progetto realizzato insieme a Giovanna Famulari e Moni Ovadia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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