Michael Jackson, in arrivo il film sulla vita del Re del Pop

Dopo una lunga attesa, il pubblico può dare finalmente un primo sguardo a «Michael», il biopic dedicato alla vita di Michael Jackson. Il film, diretto da Antoine Fuqua e scritto da John Logan, si propone di raccontare l’ascesa del Re del Pop dai suoi esordi nei The Jackson 5 fino alla consacrazione mondiale come protagonista indiscusso della musica pop. Nella giornata di giovedì 6 novembre è stato svelato il primo trailer di un progetto a lungo rimandato, ma che può contare su un enorme punto di interesse.
Protagonista e cast
Il ruolo della star protagonista, infatti, è affidato a Jaafar Jackson, nipote di Michael, qui al debutto cinematografico: la scelta punta sulla massima autenticità visiva e performativa e nel trailer ufficiale emerge con chiarezza la somiglianza fisica e l’analoga presenza scenica di Jaafar rispetto allo zio; nei gesti, nei movimenti sul palco, nelle sequenze in studio, sembra rivivere l’energia dell’artista originale. Accanto a lui un cast di rilievo: Colman Domingo interpreta Joe Jackson, padre e patriarca della famiglia, e Nia Long interpreta la madre Katherine. Completano il cast nomi quali Miles Teller, Laura Harrier, Kat Graham e Larenz Tate. Il film viene distribuito dalla Lionsgate negli Stati Uniti e dalla Universal Pictures a livello internazionale.
Le difficoltà
La lavorazione di «Michael» è stata segnata da diversi ostacoli. In origine l’uscita era prevista per aprile 2025, ma è slittata prima all’autunno dello stesso anno e infine al 24 aprile 2026. Tra i motivi emersi ci sono problemi legali legati alle modalità con cui la produzione intendeva rappresentare episodi controversi della vita di Michael Jackson: in particolare, è stato riportato che la sceneggiatura includeva un terzo atto con la trattazione delle accuse di molestie del 1993, ma quell’episodio risulta coperto da un accordo extragiudiziale stipulato nel 1994, che vieterebbe qualsiasi drammatizzazione mediatica delle vicende dei presunti accusatori.
Per evitare contenziosi la produzione ha dovuto riscrivere gran parte del finale, includere riprese aggiuntive e valutare persino la suddivisione del film in due parti, in ragione di un montato vicino alle quattro ore. Queste modifiche hanno comportato costi ulteriori e un allungamento della post-produzione, tanto che fonti vicine al progetto hanno segnalato che la decisione definitiva sulla struttura del film e sulla sua uscita non sarebbe stata ancora presa.
Il genere
L’arrivo di «Michael», comunque, si inserisce in un momento di grande fermento per il genere dei biopic musicali, che in questi anni ha registrato numerosi successi al botteghino e attenzione da parte della critica. Tra i titoli recenti si annoverano «Bohemian Rhapsody» (dedicato a Freddie Mercury e prodotto dallo stesso team dietro al film di Michael Jackson), «Rocketman» (su Elton John), «Elvis» (su Elvis Presley), «Back to Black» (su Amy Winehouse) e «Bob Marley: One Love» (su Bob Marley).
Non solo: a inizio anno è uscito nelle sale «A Complete Unknown», con Timothée Chalamet nei panni di Bob Dylan, mentre solo pochi giorni fa è arrivato al cinema il biopic su Bruce Springsteen, dove The Boss è interpretato da Jeremy Allen White, intitolato «Springsteen – Liberami dal nulla». In questo contesto «Michael» viene presentato come uno dei progetti più ambiziosi del genere: un film che aspira a dare una visione spettacolare e allo stesso tempo approfondita di una delle figure più transformative (ma anche controverse) della musica popolare contemporanea.
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