Gazich: un concerto per l’arcangelo Michael, «mia fissazione»

Michele Gazich ci risponde in viaggio. In questi giorni il musicista è in tournéé fra Toscana e Umbria con il progetto «Al buio la musica è più forte», concerto civile che esegue con il suo collaboratore più stretto, Marco Lamberti. A Brescia lo presenteranno il 16 dicembre a Casa della Memoria come conclusione degli eventi in ricordo del cinquantesimo anniversario della strage di Piazza della Loggia. Ma ci sarà occasione di ascoltarlo dal vivo già stasera: in questo periodo sta portando in giro per l’Italia anche «Michael. La pietra la piuma la parola», concerto che ha debuttato a Monte Sant’Angelo (FG) lo scorso 15 settembre e che è stato realizzato da «Festival Viator, menti cuori e corpi lungo le vie francigene del Sud».
Lì, a Monte Sant’Angelo, il culto dell’arcangelo Michele è molto sentito, e lo stesso vale per Calvisano, che lo ha nominato anche patrono e che si dice abbia difeso i calvisanesi in tempi difficili. Questo pomeriggio sarà proprio a Calvisano, nella chiesa della Disciplina: alle 17.30 (biglietti a 10 euro disponibili su Vivaticket) si esibirà con altri tre musicisti e con il Coro «I cantico» di Calvisano.
Michele, cosa si ascolterà a Calvisano?
Alcune canzoni scritte in parte da me e in parte da Michele Lobaccaro (voce, chitarra e basso). Sono tutte legate a San Michele e agli angeli in generale, e abbiamo integrato con alcune canzoni scritte da Giovannangelo De Gennaro, compositore esperto di musica medievale (che sarà alla voce, viella e fiati). Le laude vengono trattate in maniera contemporanea. Infine c’è il pianista Francesco Cielo, bresciano di Calvisano, che suonerà tastiere ed elettronica. Si unisce a noi il coro diretto da Pietro Treccani.
Quale significato ha per lei l’arcangelo Michele? Se non altro perché porta il suo nome...
Un significato forte. Avevo già suonato a Monte Sant’Angelo nel 2015 con Marco Lamberti, ma più in generale il tema degli angeli e dell’arcangelo Michele in particolare è sempre stata una mia fissazione. Il mio nome è di matrice ebraica è letteralmente è una domanda retorica: significa «chi è come Dio?». Nessuno lo è. Quindi lo interpreto come monito ed è un’ossessione che mi porto al seguito. Come me anche Lobaccaro desiderava approfondire il soggetto. La sua è una scrittura mistica e metafisica che ben si accoppia alle mie ricerche. Peraltro Lobaccaro si interessa anche alla mistica araba. Io sono più legato a quella ebraica. In questo momento notoriamente divisivo credo che abbia senso unire in senso positivo le due culture.
Portare il concerto a Calvisano ha quindi una forza particolare...
Sì. Si presume che Michele sia i8ntervenuto in difesa della popolazione di Calvisano. Il 29 settembre si celebrano proprio i tre santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele ed è bello che abbiano chiesto di solennizzare la festa anche con il concerto.
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