Musica

Emozionato ed emozionante, Giovanni Allevi è tornato a Brescia

Giacomo Baroni
Undici mesi dopo l’ultima visita, il Teatro Clerici ha accolto il «Piano Solo» del musicista di Ascoli Piceno
  • Giovanni Allevi sul palco del Teatro Clerici
    Giovanni Allevi sul palco del Teatro Clerici - Foto NewReporter/Papetti © www.giornaledibrescia.it
  • Giovanni Allevi sul palco del Teatro Clerici
    Giovanni Allevi sul palco del Teatro Clerici - Foto NewReporter/Papetti © www.giornaledibrescia.it
  • Giovanni Allevi sul palco del Teatro Clerici
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Non poteva che prenderla con filosofia, Giovanni Allevi. Se la malattia ancora rimane, la voglia di reagire è sempre più forte. L'ultima visita del pianista a Brescia era stata poco meno di un anno fa, stesso luogo (allora era il Gran Teatro Morato), stessa folla da sold out. Il tour del grande ritorno di Allevi, dopo una pausa di due anni a causa del mieloma multiplo che gli era stato diagnosticato a giugno 2022.

Undici mesi dopo, il Teatro Clerici accoglie nuovamente il «Piano Solo» del musicista di Ascoli Piceno, che ha conquistato il pubblico con un concerto emozionante ed emozionato, con tanta autoironia e senza mai piangersi addosso. Look total black, converse e zazzera grigia, Allevi si presenta sorridente nella sua solita goffaggine un po' caricaturale. «Sono emozionatissimo, quando sono in questo stato non riesco a respirare», ma basta un po’ d’«Aria» e via la paura, come se la musica non avesse mai smesso di suonare. 

Autoironia

Allevi si racconta con onestà e autoironia: «Se durante il concerto doveste vedere qualche mano che trema o sentire qualche nota fuori posto è l'effetto di potenti farmaci oppioidi; se doveste sentire qualcosa di geniale, probabilmente è per lo stesso motivo». Ride, il pianista, si gode l'abbraccio del suo pubblico e lo ripaga con uno spettacolo dall'atmosfera magica e delicata. La sua musica estremamente accessibile lo rispecchia bene, candido e arguto, sognante e raffinato, timido e furbetto, un modo di approcciarsi senza filtri che sa sempre strappare un sorriso. Le piccole sbavature qua e là non fanno altro che rendere il tutto più autentico.

Ciascuna composizione racconta un po’ della sua vita: i guizzi sui tasti di «No More Tears» hanno la grinta di chi non vuole darla vinta al destino avverso, in «Come Sei Veramente» c’è l'insicurezza dell'artista che ammettere le proprie debolezze. «Our Future» ricorda la preoccupazione per l'ambiente e i cambiamenti climatici, mentre il legame riscoperto con la natura viene svelato nel malinconico notturno «Luna».

Il nuovo presente

«Tomorrow», brano composto durante la lunga e sofferta degenza in ospedale, parla del suo nuovo presente allargato in cui «ogni alba è una promessa e ogni tramonto è un arrivederci». Non manca l’altro grande amore di Allevi, la Filosofia, così la toccante «Go With The Flow» è concepita come una sorta di manifesto dello stoicismo. Il mal di schiena inizia a farsi sentire e il pianista si prende una pausa per qualche esercizio di stretching, prima di lasciarsi trasportare da «My Angel», raccolta e intima come una preghiera. E via, un brano dopo l’altro fino alla medicina musicale di «Panic». Nei ringraziamenti c’è un po’ di orgoglio bresciano per il chitarrista Giulio Tampalini, che viene cercato tra la folla dal pianista, poi nei bis arriva la sintesi di un'ora e mezza di musica esaltante: di nuovo sul palco, di nuovo vivo, «Back To Life». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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