Al Morato tutto esaurito per il ritorno di Allevi e il suo concerto intimo

Enrico Danesi
Domani lo show bresciano per piano solo del compositore e pianista marchigiano, la cui popolarità è assodata a dispetto dei critici classici
Giovanni Allevi, pianista e compositore, sul palco dell'Ariston all'ultimo Festival di Sanremo - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Giovanni Allevi, pianista e compositore, sul palco dell'Ariston all'ultimo Festival di Sanremo - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Finalmente, Allevi! È un ritorno atteso, quello a Brescia del compositore e pianista marchigiano, dopo vari rinvii dovuti a motivi di salute: non per caso è sold out l’appuntamento in calendario domani alle 21.15, al Gran Teatro Morato, sebbene sui tempi del tutto esaurito abbia probabilmente influito pure la scelta dello stesso Allevi di far chiudere le ultime file della struttura, perché il suo è un concerto «piano solo», ancor più intimo del consueto.

Ad ogni modo, per chi non avesse trovato posto, resta una chance ulteriore in principio di 2025, quando Allevi farà ritorno a Brescia, il 18 gennaio, sempre al Morato (biglietti che variano da 29 a 46 euro; info sul sito). La risposta del pubblico bresciano (ma il discorso vale per ogni altra città italiana) conferma il successo non effimero di Allevi, che infatti dura da oltre vent’anni nonostante lo scetticismo se non addirittura l’ostilità del mondo della musica classica nazionale (della quale Allevi si considera un rappresentante contemporaneo), che si è ulteriormente acuito di fronte alle performance da direttore d’orchestra, considerate quantomeno goffe, e all’ampliarsi della sua attività da compositore.

Ricordiamo cosa ci rispondeva Allevi medesimo in un’intervista di alcuni anni fa per l’uscita del film «Equilibrium-The Concert», rispetto alle accuse di «musica facile», «orchestrazioni elementari» e «minimalismo pop» sovente lanciate alla sua opera: «Dipende da cosa si intende per facile. Da suonare, sicuramente non lo è – argomentava il musicista piceno, classe 1969 – perché mette a dura prova le capacità virtuosistiche dell’interprete o dell’orchestra. D’altra parte ho sempre inseguito un ideale di chiarezza mozartiano, all’ascolto. Quanto al minimalismo, è senz’altro la corrente musicale dominante in questo inizio secolo; propone una musica dalle forme brevi, che dice tutto e subito. Ma io sento da sempre il dovere di prenderne le distanze, affrontando con coraggio le grandi forme classiche della storia, come la sinfonia o il concerto per pianoforte e orchestra, dove invece la musica si fa discorso, attesa ed esplosione».

Nel giugno 2022 Allevi ha interrotto l’attività concertistica per curare la grave malattia che lo ha colpito, un mieloma multiplo. A fine 2023 uscirono a più riprese fake news che ne annunciavano la morte, e invece l’artista si è presentato a sorpresa sul palco di Sanremo, sfoggiando la celebre chioma riccia ora ingrigita e l’abituale sorriso mite, suonando l’inedito «Tomorrow». E, soprattutto, facendo un discorso toccante sull’ingresso del dolore nella propria vita, che fa crollare tutto di colpo e smarrire le certezze; ma che può portare anche doni inaspettati, spingendoti a cercare l’essenziale, scatenare il potere dell’immaginazione, sottrarti alla paura del giudizio altrui, farti scoprire la catarsi liberatoria dell’essere te stesso.

Facile immaginare che qualcosa di tutto ciò possa riecheggiare anche domani, in scena. Dove, tuttavia, tornerà a contare la musica. 

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