Musica

«50 lacrime», la rabbia suona per piazza Loggia nella canzone di Slamb Rock Sound

Sara Polotti
Il brano del gruppo bresciano è stato donato a Manlio Milani e alla Casa della Memoria in vista del cinquantesimo anniversario della strage
«50 lacrime» di Slamb Rock Sound
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«Cinquanta lacrime per te, mia Piazza, che hanno attraversato il tempo. Cinquanta lacrime e un perché, sotto la pioggia fischia forte il vento. In questo martedì di maggio la piazza brulica di ombrelli. La gente che non ha il coraggio semina il panico fra i cartelli…». Comincia così «50 lacrime», brano che il gruppo bresciano Slamb Rock Sound ha donato nei giorni scorsi a Casa Della Memoria.

Sergio Pilotelli è l’autore del testo e della musica; accanto a lui, per l’arrangiamento, ci sono Gloria Giori ed Emanuele Ceccarelli. «Venerdì mattina ci siamo recati nella sede di Casa della Memoria con una chiavetta e una lettera», racconta Pilotelli, «e abbiamo consegnato la canzone a Manlio Milani. Gli abbiamo ceduto tutti i diritti, completamente: abbiamo scritto il brano non per procurarci visibilità, ma partendo dall’emozione. Volevamo donare qualcosa in occasione del cinquantesimo anniversario della strage, dando qualcosa di concreto a chi per anni ha combattuto e continua a combattere per la verità».

Nata come una canzone triste, ben presto si è trasformata in una canzone arrabbiata, spiega. «Parlare di una strage mettendola in musica e parole non è semplice. Emerge per forza la rabbia, che è lo stato d’animo di tanti bresciani. Sarà chi la ascolta a giudicare il risultato. Può piacere o non piacere, per noi l’importante è il messaggio. Scrivere a cinquant’anni di distanza dal fatto è stata una sfida, e non sono nemmeno temi di moda. Ma nel nostro Dna c’è il bisogno di commemorazione».

Il gruppo ha già pronta un’altra canzone che distribuirà in occasione dell’ottantesimo anniversario della morte del partigiano Emiliano Rinaldini. «Uscirà il 10 febbraio 2025», anticipa Pilotelli. Con i due amici – tutti con passioni diverse – ha fondato questo gruppo che è un «progetto per invecchiare bene, senza troppe pretese. Io ho suonato live per vent’anni con la Selvaggi Band, Giori viene dal mondo del canto gregoriano (ma è molto brava anche nel pop) e Ceccarelli è una persona istrionica appassionata delle serate musica e chitarra».

A decidere cosa ne sarà della distribuzione del brano sarà Casa della Memoria. «Io l’ho scritta, ma la affido alla città. Soprattutto a Manlio Milani: ha fatto tanto per Brescia». Anche nel video musicale emerge questo senso di collettività. «Non ci siamo noi: deve esserci il volto della città».

«Apprezzo questo sforzo di partecipazione – ha dichiarato Milani –. Non sappiamo che uso ne faremo, ma sono contento che ci sia anche questa canzone nel materiale raccolto per il cinquantesimo anniversario». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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