«Mi sbatto tantissimo, dovete farlo anche voi»: così Marracash infiamma Campo Marte

Fresco fresco di una Targa Tenco, messa in bacheca proprio nel giorno dell’inizio del suo tour estivo, ieri sera all’Arena Campo Marte è arrivato Marracash con il «Persone Tour».

Il King del rap è stato premiato martedì per il suo «Noi, loro, gli altri», proclamato Miglior disco uscito nel 2021. Risultato quasi unico per un rapper (illustre antecedente «Museica» di Caparezza), ma anche un traguardo che secondo molti si poteva intravedere già con il precedente «Persona», album in cui Fabio Bartolo Rizzo aveva iniziato a bussare sul serio alla porta del cantautorato.

Quello del Brescia Summer Music, manifestazione organizzata da Cipiesse, è stato un concerto da sold out, con una scaletta focalizzata sugli ultimi due album. L’esibizione inizia con un grido inarticolato, liberatorio, poi si attacca con «Loro». Marracash si gode l’ovazione della nutrita folla radunatasi per lui, prima di gettarsi in «Body Parts» e nell’operistica «Pagliaccio». Il rapper non si risparmia: «Dovete sbattervi perché io mi sbatto come un matto» è l’urlo di battaglia di una durissima «Cosplayer».

La band che lo accompagna dà un tocco di stile da un lato e una potenza di fuoco che si sente nelle ossa dall’altro. La scenografia punta tutto sul light design e il palco è carico della soddisfazione di un ritorno a lungo rimandato, dopo tre anni in cui è successo di tutto e siamo diventati «Bravi a cadere», pezzo che la folla canta a squarciagola. Del resto, il pubblico di Marracash conosce i pezzi a menadito, dando allo show quel tocco in più.

Fuori i cellulari per la serenata «Crazy Love», dedicata alla cantante Elodie. Poi Marracash inanella una serie di hit di sicuro effetto: «Quelli che non pensano», lasciata cadere su un pubblico già mesmerizzato, seguita dal ritornellone accattivante de «Gli altri»; ennesima ovazione per i levare di «Nulla accade», poi arriva il momento delle confessioni con «Dubbi», pezzo cesellato dalle note rarefatte dell’elettrica.

L’esplosione pop di «Laurea ad honorem» e una «G.O.A.T.» tutta da ballare trascinano nel vivo dello show, seguite dall’emozionante «Io».
La band sul palco viene sostituita da un dj set che lancia la folla in una tirata unica: «A volte esagero», «La chiave», «King del rap», «Scooteroni», «Ca$hmere», «Sport» e «Salvador Dalì» regalano uno dei momenti più apprezzati dello show. Le note del piano introducono l’emozionante «Crudelia»; fanno da contrappeso i bassi aggressivi di «Poco di buono» e la botta sonora di «Nemesi», che ancora una volta viene seguita con una voce sola.

Finale fulminante con «64 Bars», «Madame» e soprattutto «Infinite Love» per pubblico soddisfatto ma che non vuole andare a casa.