La musica perde Di Giacomo, voce del Banco

Francesco «Big» Di Giacomo, cantante del Banco del Mutuo Soccorso, ha perso la vita venerdì sera a Zagarolo, in provincia di Roma, schiantandosi con la sua vettura contro una Rover che proveniva in senso contrario, il cui autista è rimasto praticamente illeso. La dinamica dell’incidente suggerisce che il musicista possa aver perso il controllo dell’auto in seguito ad un malore.
Nato a Siniscola, in Sardegna, nell’agosto del ’47, Di Giacomo ha dato più di ogni altro voce al prog italiano: una voce inconfondibile, potente, emozionante, che abbiamo ascoltato per quella che adesso sappiamo essere stata l’ultima volta il 3 ottobre scorso, a Rezzato, in un Ctm stracolmo. Al suo fianco Vittorio Nocenzi, il fondatore del gruppo nel quale «Big» era entrato nel ’71 insieme a Calderoni e Todaro per pubblicare già l’anno dopo l’album eponimo, quello con la copertina a forma di salvadanaio, e quindi «Darwin». Due lavori straordinari - i cui testi, originali e incisivi al pari della musica, si dovevano proprio a Di Giacomo - premiati da uno straordinario successo, che restano pietre miliari nella storia della musica italiana, al pari di «Storia di un minuto» e «Per un amico» della Pfm e «Collage» e «Uomo di pezza» delle Orme.
«Siamo felici di essere tornati in un posto bellissimo, dolcissimo, piacevolissimo», aveva esclamato sul palco di Rezzato, dopo aver ricordato i numerosi trascorsi bresciani del gruppo, più volte esibitosi in particolare al «Paradise» di Sant’Eufemia, per poi svelare che proprio nella chiesetta del borgo alle porte di Brescia Vittorio Nocenzi trovò gli accordi de «La conquista della posizione eretta». Due ore e passa di musica trascinante al termine delle quali il gruppo promise di tornare presto. Se accadrà, lo farà senza la sua voce.
Requiescat in pace (Rip), canteranno oggi a bassa voce quanti lo hanno amato.
Franco Bassini
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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