James Senese: «Siamo sempre gli stessi, dalla parte dei deboli»

«Campagna, campagna/comme è bella ’a campagna/ma è cchiù bella pe’ ’o padrone/e ’a padrona sua signora». Il testo (in napoletano: ma non dovrebbe esserci bisogno delle note a piè di articolo...) potrebbe essere stato scritto ieri.
Invece ha almeno quarantatré anni, perché l’album che contiene questo brano, intitolato proprio «Campagna», è uscito nel 1975. Il disco s’intitola «Napoli Centrale», come la band guidata dal saxofonista James Senese che sarà ospite venerdì prossimo, 2 novembre, della Latteria Molloy, in via Ducos 2/b a Brescia. E le parole di «Campagna» dimostrano che nel nostro Paese in mezzo secolo molte cose non sono cambiate (pur se magari chi zappa e/o raccoglie non ha la pelle chiara come allora) e, di conseguenza, le canzoni di Napoli Centrale - i cui testi sono stati scritti dal batterista Franco Del Prete - sono di stringente e struggente attualità. Oltretutto James è nato sotto il Vesuvio il 6 gennaio del ’45, con il nome di Gaetano, ma ha anche la pelle nera, in quanto il padre era il soldato afroamericano James Smith (Senese è il cognome della madre Anna, una ragazza napoletana).
La formazione attuale dei Napoli Centrale, oltre a Senese - che canta e suona il sax - vede Ernesto Vitolo alle tastiere, Gigi De Rienzo al basso e Agostino Marangolo alla batteria. Del Prete ha comunque ripreso a collaborare con il gruppo come paroliere: suoi sono i testi di «O’ sanghe», vincitore nel 2016 della Targa Tenco come miglior album in dialetto. Senese, Vitolo, De Rienzo e Marangolo sono i musicisti che registrarono con Pino Daniele lo storico disco del 1980 «Nero a metà»: un cerchio che si chiude, pur se il «nero a metà» del titolo non era James bensì Mario Musella, lo straordinario cantante degli Showmen (dai quali sarebbero nati, appunto, i Napoli Centrale); scomparso nel 1979, era figlio a sua volta di madre napoletana e padre nativo americano.
Il concerto di venerdì 2 inizierà alle 22 e i biglietti sono disponibili online a 20 euro più i diritti di prevendita (https:www.mailticket.it/evento/17553), mentre le prevendite «fisiche» sono Libreria Tarantola 1899 (via Fratelli Porcellaga 4) e Kandinski (via Tartaglia 49/c); in cassa la sera del live il prezzo sarà 25 euro. Abbiamo raggiunto telefonicamente Senese in vista del suo arrivo. James: le canzoni del primo lavoro di Napoli Centrale potrebbero essere la colonna sonora di un documentario sul Sud girato oggi.
Che effetto le fa? Non è un bell’effetto: vuol dire che se all’epoca eravamo all’avanguardia, molte cose da allora non sono cambiate, il sistema è sempre lo stesso. Ma anche noi siamo sempre gli stessi: dalla parte dei più deboli. La vostra musica era tecnica, però aveva anima e piaceva molto al pubblico: il 33 giri eponimo vendette 80.000 copie, mentre il singolo «Campagna» restò a lungo in classifica.
Che cosa pensa della musica dei nostri giorni? Non so che cosa rispondere, poiché non la ascolto. E quando mi capita di ascoltare qualcosa della cosiddetta nuova scena napoletana, trovo che strizzi solo l’occhio alle mode e manchi di sentimento. Quest’anno è uscito «Aspettanno ’o tiempo», un doppio antologico dal vivo.
A quando un nuovo album in studio? Ci stiamo lavorando, siamo impegnati a cercare e scovare. L’ho messo in cantiere per l’anno prossimo, e vorrei proporre Napoli Centrale in una dimensione nuova.
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