Cultura

Il 29 settembre 1946 nasceva Giambattista Capretti

Pugile bresciano che nella carriera ha ottenuto notevoli successi per i quali ha gareggiato alle Olimpiadi di Città del Messico 1968
Giambattista Capretti ritratto dalla matita di Ghidinelli -  © www.giornaledibrescia.it
Giambattista Capretti ritratto dalla matita di Ghidinelli - © www.giornaledibrescia.it
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Lo spazio che accoglie le vignette «in punta di matita» firmate da Luca Ghidinelli aggiunge un tocco nostrano e si fa guida alla scoperta (o riscoperta) di figure di oggi e di ieri di figli della Leonessa ai quali in occasione di ricorrenze più o meno note il vignettista bresciano dedica una sua tavola. E attraverso essa - che si guardi alla storia o al mondo dello sport, agli spettacoli o alla politica - i lettori possono con un sorriso rinnovare ricordi e conoscenze tutti squisitamente di marca bresciana.

Il 29 settembre 1946 a Rovato nasceva Giovanni Battista Capretti, meglio conosciuto come Giambattista, pugile che nella carriera, soprattutto tra i dilettanti, ha ottenuto notevoli successi per i quali ha gareggiato nelle Olimpiadi di Città del Messico 1968 e Monaco 1972.

In quelle messicane viene selezionato per rappresentare l'Italia nei pesi superleggeri. L'Olimpiade si avvia nella giusta direzione e Capretti batte al primo turno il pugile canadese Dick Findlay per ko tecnico al secondo round. Ai sedicesimi di finale batte l'uruguayano Carlos Casal ed accede agli ottavi di finale. Purtroppo viene eliminato ai punti e chiude la sua prima esperienza olimpica. L'anno seguente ai Campionati Europei di Bucarest ottiene la medaglia di bronzo, mentre nel 1970 si aggiudica il titolo Italiano di categoria.

Le soddisfazioni per il giovane pugile non si fermano qui; infatti, nel 1971 vince i Giochi del Mediterraneo e l'anno successivo viene annoverato come vicecampione mondiale militare. Questi ottimi risultati fanno sì che Capretti venga selezionato per partecipare all'Olimpiade di Monaco di Baviera del 1972, addirittura come capitano della squadra italiana.

In terra tedesca il responsabile tecnico degli azzurri, Natale Rea, gli impone di scendere nella categoria dei pesi leggeri. In questa nuova categoria il pugile bresciano incontra delle difficoltà a rientrare nel peso e si presenta debilitato sul ring. Nonostante questo, vincendo sul canadese José Martinez, Capretti arriva ai sedicesimi di finale, dove incontra l'ungherese Laszlo Orban, futura medaglia d'argento. L'incontro tra i due pugili è equilibrato, ma viene deciso da un richiamo ufficiale dell'arbitro che capovolge il verdetto a favore del pugile magiaro.

L'anno seguente Giambattista debutta tra i professionisti. In due anni combatte e vince per 16 volte, mantenendo l'imbattibilità e dopo un 1975 che lo vede inattivo, nel 1976 combatte altre tre volte e vince ancora.
La serie si interrompe l'anno successivo, quando il 4 febbraio, subisce la prima sconfitta da professionista contro Angelo Fanciulli. Nonostante il risultato negativo è comunque designato per contendere a Bruno Fieschi la cintura italiana vacante dei pesi superleggeri. L'incontro si chiude con la sconfitta di Capretti per ko all'ottava ripresa. Risale sul ring a marzo 1978 ed ottiene altre due vittorie. Sempre quell'anno si reca a Sarajevo a combattere contro il brasiliano José Luis Ribeiro. Il match si chiude in parità.
Dopo questo risultato, a 31 anni, Capretti decide di appendere i guantoni e lasciare la boxe.

Il pugile morirà ad Azzate, in provincia di Varese, il 26 settembre 2016, a tre giorni dal suo settantesimo compleanno.

 

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