Cultura

I Cinelli conquistano la «Lüna» con la «Snasa»

Oggi e domani sul palco del teatro «Le Muse» di Flero lo spettacolo dedicato all’allunaggio
Un momento dello spettacolo «Snasa» con The Cinelli’s
Un momento dello spettacolo «Snasa» con The Cinelli’s
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Flero come la Florida, «Le Muse» come Cape Canaveral: obiettivo la Luna o, meglio, la «Lüna». Il doppio appuntamento con «Snasa» è nel teatro dell’hinterland, domani e sabato, (in via Bulgherini 1, alle 21; biglietti a 10 euro, info su www.teatrolemuse.it): dopo essere stato un disco in primavera, quindi un live estivo, è ora uno spettacolo autunnale.

Diretto da Sergio Mascherpa, vede sul palco il power trio The Cinelli’s (i fratelli saretini Charlie e Piergiorgio Cinelli, affiancati da Roberto «Gianpieroberto» Giribardi) in una parodia delle conquiste spaziali, che rilegge in chiave locale e dialettale l’impresa dell’Apollo 11 capitanato da Neil Armstrong. Il passaggio dall’ellepì allo show articolato è avvenuto con naturalezza, considerata la struttura da concept-album di «Snasa», le cui dodici tracce scandiscono in salsa bresciana le fasi dell’ascesa «ad astra» e ritorno.

È Piergiorgio a raccontarci genesi ed evoluzione del progetto: «Con Charlie abbiamo inteso celebrare alla nostra maniera il cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna, ma anche, nel nostro piccolo, i vent’anni del disco che realizzammo nel 1999, «La Luna sui cachi».

Come si è svolta la selezione delle melodie da rielaborare e a cui abbinare i versi di vostra produzione?
C’era un elenco ricchissimo, partendo da due filoni distinti: le canzoni che hanno la Luna nel testo, a prescindere da quando sono state scritte, e quelle in classifica nell’anno 1969. Abbiamo fatto un mix, che prende le mosse da «Walking On the Moon» e «Moonlight Shadow» (rispettivamente di The Police e Mike Oldfield, ndr), e pure da pezzi d’epoca come «Zingara», «Casatschok» (che nell’irresistibile versione dei Cinelli diventa la ballata alcolica «A casa ciòk», ndr), «Ma che freddo fa».

Poi, come avete proceduto? Lavorando ciascuno su po’ di brani. Quindi abbiamo messo in comune i risultati e ci siamo dedicati insieme alla rifinitura.

L’idea di un’appendice teatrale è successiva? Già alla presentazione del disco ci eravamo ripromessi di trasformarlo in uno spettacolo musical-teatrale. Le serate dal vivo hanno fatto crescere la voglia, e così arriviamo ad oggi. L’amico Mascherpa in regia ci ha garantito un minimo di costruzione drammaturgica, anche se sostenere che recitiamo è forse eccessivo: preferisco dire che cantiamo, suoniamo, balliamo e prestiamo la nostra mimica alla messa in scena di alcuni episodi generati dai testi delle canzoni.

 

 

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