Giacomo Poretti: «L’umanità è ormai vittima del tornaconto»

Elisa Fontana
La pièce «Condominio mon amour», che andrà in scena a Brescia, è la terza che il comico allestisce con la moglie Daniela Cristofori: l’intervista
Giacomo Poretti in Condominio mon amour
Giacomo Poretti in Condominio mon amour
AA

Il licenziamento al tempo delle App. Di questo parla «Condominio mon amour», lo spettacolo scritto e interpretato da Giacomo Poretti e Daniela Cristofori, con la regia di Marco Zoppello, in scena mercoledì e giovedì, alle 20.45, al Teatro Santa Giulia del Villaggio Prealpino (Via Quinta, 4) per la rassegna «Colpi di Scena».

Angelo è il custode di un condominio della «Milano-bene» da oltre trent’anni. Chiama gli inquilini per nome, custodisce le loro chiavi e i loro ricordi. Il condominio è da sempre la sua casa. Ma un giorno tutto improvvisamente cambia: la proprietà gli comunica che la sua presenza in portineria non è più necessaria, presto sarà sostituito da un’App. Bisogna capitalizzare, fatturare, automatizzare e Caterina Dolorosi, manager dell’azienda, questo racconta a Angelo quando gli comunica il licenziamento: per gli azionisti il risparmio e l’efficientamento vengono prima di tutto.

Così, nell’atrio di questo condominio che d’un tratto si trasforma in una scacchiera, ogni giocatore escogita le proprie strategie per restare a galla nella folle corsa che chiamiamo «progresso». E Angelo giocherà la propria partita contro chi crede di fare a meno di lui, di sostituirlo, dimostrando che tutto cambia se a presidiare la portineria è un algoritmo invece che un essere umano... Una piccola storia personale per raccontare, in un susseguirsi di situazioni comiche e poetiche a ritmo incalzante, il nostro tempo dove il lavoro, tra nuove e paradossali occupazioni – rider, pet sitter, media manager... – orari impossibili e perdita di contatto con la realtà, sembra somigliare sempre di più a un mostro a mille teste.

Giacomo, da dove nasce l’idea di raccontare questa storia?

Volevamo fare uno spettacolo sul lavoro, soprattutto su come sta cambiando il modo di lavorare. Abbiamo voluto raccontare un mestiere, quello del portinaio, che probabilmente, con l’innovazione tecnologica, è destinato a scomparire. Rispetto a un modo normale di intendere il lavoro a cui eravamo abituati, adesso c’è tutto un altro mondo che si sta facendo avanti.

Cosa perdiamo quando l’intelligenza artificiale si sostituisce all’uomo?

Si rischia di perdere l’umanità delle relazioni. Saremmo costretti sempre di più a vivere i rapporti con una certa freddezza, per questo c’è da domandarsi se tutto funzionerà lo stesso in questo modo. Lo spettacolo racconta lo sconcerto di fronte a quanto accade. Questa azienda che gestisce condomini vuole ottimizzare, licenziare, tagliere i rami secchi e questa necessità si scontra con l’essere umano che diventa vittima del tornaconto economico. Tagliando lo stipendio del custode e affidandosi alla tecnologia, l’azienda dichiara di poter gestire altri dieci condomini...

Lei e Daniela Cristofori siete una coppia nella vita e sul palcoscenico. Com’è lavorare insieme?

Daniela non era abituata alle tournée, abbiamo cominciato per gioco, non pensavamo di portare in giro i nostri spettacoli. Invece questo è già il terzo (dopo «Litigar danzando» e «Funeral Home», ndr). È bello, molto bello. Stiamo mettendo in gioco risorse nuove.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.