Federico Colli: «Io, Mozart e YouTube in un thriller musicale»

«Credo che nel mondo della musica ciò che manca oggi, più di ogni altra cosa, è una buona divulgazione. C’è divulgazione storica (Alessandro Barbero), filosofica (Giorgio Galimberti), fisica (Guido Tonelli): manca quella musicale. Se ne deve parlare in maniera profonda e analitica, eppure fresca e immediata, così che tutti possano goderne, e pure gli intenditori trarne diletto».
Il pianista bresciano Federico Colli - che domenica 13 giugno alle 20 sarà in concerto al Teatro Grande di Brescia con l’Orchestra della Toscana, per il Festival pianistico internazionale (info: www.festivalpianistico.it) - sta presentando settimanalmente sul suo canale YouTube, sulla pagina Facebook e sul profilo Instagram, un progetto video, articolato in 12 episodi, in cui spiega (e suona) la Fantasia K 475 di Mozart in maniera frizzante, inedita, vivace e allo stesso tempo profonda. Ognuna della sei puntate già pubblicate viaggia sulle mille visualizzazioni.
«Il progetto è nato a fine ottobre, in occasione del secondo lockdown - racconta Colli -. Ho vissuto un grande sconforto: teatri chiusi, concerti cancellati, attività artistica azzerata. Per trovare un senso al dolore ho trascorso quattro giorni in ritiro spirituale a Roma, nel convento di un caro amico, il frate francescano Federico Fiore. Lì mi sono interrogato: in questo momento di pandemia, cosa ha da dire la musica? Davvero l’unica esperienza che la musica può darci è quella dell’attesa? Cosa ho da dire io, da artista libero, in questo momento così drammatico? Ho cercato così di trasformare questa crisi in un’opportunità, e da queste domande è nato il “Progetto Mozart”».
Allora è possibile parlare di musica in una maniera che sia insieme profonda e accattivante? «Certo! Non riduco significati, ma mantengo alti contenuti e qualità, in una forma accessibile, fresca e dinamica. Per preparare questo “Progetto Mozart” ho letto tre biografie mozartiane, tutte le sue lettere, e mi sono documentato all’inverosimile. Ho cercato di fare mia la metafora del De rerum natura di Lucrezio, in cui si racconta di come i medici, per far bere ai fanciulli il disgustoso assenzio, prima cospargevano di miele gli orli dei bicchieri. Un pubblico neofita, che non conosce il linguaggio musicale, assistendo ad un concerto probabilmente non riesce a capire tutte quelle immagini meravigliose che si celano dietro le note. Come in una qualsiasi lingua, per apprezzarne le raffinatezze, occorre prima padroneggiare grammatica e sintassi. Così accade con la musica. Cerco di aprirne il forziere magico con le chiavi della conoscenza: solo attraverso educazione e cultura è possibile veramente emozionarsi. Ho realizzato personalmente tutti i filmati».Perché ha deciso di partire proprio da Mozart? «Perché è teatro puro! Mozart è commedia e tragedia, la sua musica pullula di personaggi che interagiscono l’uno con l’altro. È luogo di sinestesie, immagini. Mozart è un pittore dell’animo umano. La sua musica induce spontaneamente a raccontare storie. La K475 ha una genesi davvero misteriosa. Molti studiosi si sono scervellati per capire cosa sia realmente accaduto a Mozart in quell’estate viennese del 1784 che precedette la composizione della "Fantasia". È quasi un thriller, una sorta di giallo musicale (ma senza l’assassino!)».
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