Cultura

Ezio Greggio a Botticino: «Racconto me stesso e l’Italia con ironia»

Nadia Lonati
Il 25 ottobre, al Centro Lucia, l’artista porterà in scena «Una vita sullo schermo»: «Credo sia uno dei momenti più belli della mia carriera»
«Una vita sullo schermo» non sarà un monologo, ma uno show variegato - Foto Marco D'Andragora
«Una vita sullo schermo» non sarà un monologo, ma uno show variegato - Foto Marco D'Andragora
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Dai teatri, alle piazze, alle arene, per uno spettacolo da tutto esaurito, nei numeri del pubblico, e nelle risate, e che ora punta a replicare anche a Botticino. Venerdì 25 ottobre, alle 21, il sipario del Centro Lucia di via Dante Alighieri a Botticino, si aprirà su Ezio Greggio e il suo spettacolo «Una vita sullo schermo». Biglietti a 25 euro l'intero, 22 il ridotto residenti a Botticino, Under13, Over65, con prenotazioni al 334.6374447 (preferibilmente messaggio WhatsApp). Ne abbiamo parlato con l'artista.

Greggio, cosa ci si deve aspettare sulla scena?

«Di tutto e di più. Dagli esordi agli inizi degli anni '70 a TeleBiella, all'incontro con Ricci nel'83, passando per Drive In, Striscia la Notizia, Paperissima, Vanzina, i cinema, le serie tv, racconto in maniera divertente e satirica 40 anni della mia carriera ma pure dell'Italia, della sua storia, di televisione, politica, cinema e di come siano cambiati in quattro decenni. Il pubblico si diverte molto e io mi diverto con lui, che è quanto conta di più».

Ci sarà solo il Greggio conosciuto o si scoprirà qualcosa di nuovo?

«Ci saranno punti di riferimento come Teomondo Scrofalo che non può mancare, un cinquanta per cento di spettacolo fatto di ciò che il pubblico conosce bene, però anche aneddoti e storie collaterali sin qui ignoti estremamente esilaranti. E poi ci sarà tutta una parte nuova con personaggi che fatti da me in tv non si sono mai visti: al Centro Lucia approderanno Joe Biden, che farà un discorso ai bresciani, e Maria De Filippi, e altri che non voglio anticipare».

Ezio Greggio aprirà la rassegna il 25 ottobre
Ezio Greggio aprirà la rassegna il 25 ottobre

Che tipo di spettacolo sarà e che ruolo avrà il pubblico?

«Non un monologo, ma un one man show molto variegato, pieno di tantissime cose, ci saremo io e i personaggi che interpreto, e coinvolgerò gli spettatori. Io mi diverto molto e mi auguro che anche a Botticino, come è stato negli altri teatri, si divertano come il sottoscritto. Il contatto con loro credo sia uno dei momenti più appaganti, che la tv non può darti; a teatro provi sensazioni fortissime, una connessione incredibile, e quando convinci le persone a seguirti negli anni e a venire a trovarti in una sala teatrale è meraviglioso. Sono molto felice di questa tournée».

Cosa le hanno insegnato tutti questi anni di tv?

«Che in questo mestiere hai successo se lavori duro, la tenuta dello stesso è legata a scelte, a qualità, a come ti muovi. Ho fatto tante cose, ma sono molte anche quelle che non ho voluto fare, contano pure quelle. Vengo dal cabaret, dalla comicità, la predico e porto sugli schermi e sul palco, la mia scuola nasce dal rapporto diretto col pubblico e sono molto contento di continuare a portare avanti questo discorso. Per me questo è un grande momento: erano anni che i produttori mi cercavano, ora ho accettato l'invito di Stefano Francioni. Quando entro in teatro, vedo le persone, sento affetto, applausi, risate… Quello è un po' il resoconto di una vita di lavoro, da lì capisci che quanto fatto ha funzionato, che hai fatto del bene, e credo sia uno dei momenti più belli della mia carriera».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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