Cultura

Un documentario e un volume per vivere la Patagonia in sella a una bici

Venerdì 29 agosto, alle 21, i bresciani Willy Mulonia e Penni Martelli, e Frank Lotta di Radio Deejay saranno al Teatro S. Faustino di Sarezzo per presentare i lavori
Da sinistra: Frank Lotta, Willy Mulonia e Paolo «Penni» Martelli in sella alle rispettive bici © www.giornaledibrescia.it
Da sinistra: Frank Lotta, Willy Mulonia e Paolo «Penni» Martelli in sella alle rispettive bici © www.giornaledibrescia.it
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«Come ci siamo finiti io e te da quel salotto in Valtrompia alla Fine del Mondo?». Domanda che contempla un’ampia gamma di risposte, quella che Francesco «Frank» Lotta, voce e volto di Radio Deejay pone a Willy Mulonia, ultra cyclist e guida cicloturistica di Chiari, all’inizio di «Patagonia», il libro che fa sintesi del viaggio a due ruote di 1.000 km condiviso con un altro bresciano doc, il fotografo Paolo «Penni» Martelli. Volume che – edito da Terre di Mezzo, 160 pagine, 22 euro – risulta la summa delle risposte a quella originaria domanda e molto di più. Tassello, per inciso, di un progetto che include il documentario «Tratti», secondo un format destinato a rinnovarsi con altri viaggi nel mondo.

Incontri

A monte e a valle di tutto ci sono incontri. Il primo, legato a un’intervista radiofonica per «Deejay on the road» tra Frank Lotta – che del libro ha curato i testi e del documentario la regia – e Willy Mulonia. Il clarense è un’autorità nel ciclopanorama globale: vanta otto edizioni dell’Iditaroad Invitational Trail attraverso i ghiacci di Alaska (con vittoria nel 2025), un impressionante viaggio di quasi 30mila km in due anni dalla Terra del Fuoco all’Alaska, e la creazione del Mongolia Bike Challenge, una delle gare mtb più estreme al mondo.

Dato che vive in Spagna, a ospitare l’intervista fu la casa di un amico, a Cimmo di Tavernole. L’incontro tra i due viaggiatori si è tradotto in un’amicizia e nell’idea di un viaggio insieme. E siccome le coincidenze hanno un’anima, ecco che un servizio fotografico commissionato a Paolo Penni Martelli (firma nel mondo editoriale legato al ciclismo) fa incontrare in Puglia, terra di origine di Lotta, conduttore e fotografo. Il quale a Mulonia è legato da antica amicizia, sempre rinnovata durante i ciclotour che Willy organizza con la sua agenzia PA Cycling. Il progetto diventa subito a tre.

Tante anime

Il lungo «viaggio ai confini del mondo», come recita il sottotitolo del volume, conduce i tre autori da El Calafate a Ushuaia, attraverso territori sconfinati e diversissimi, dai ghiacci del Perito Moreno alla Tierra del Fuego, tra laghi e baie di Argentina e Cile. Quello che ne scaturisce non è solo un’avvincente narrazione diaristica. Non è solo uno straordinario racconto per immagini, colte dall’obiettivo di Martelli, che rivelano spesso la sproporzione – da romanticismo tedesco – fra uomo e natura. E non è neppure soltanto una guida puntuale e dettagliata, fra mappe, consigli e indicazioni sulla difficoltà di ogni tappa, di chi la Patagonia l’ha attraversata in sella a una bici 22 volte. È tutto questo insieme e molto più. Perché quello che rivive nel libro è il respiro della Patagonia, attraverso le storie – estreme quanto i lembi frastagliati di quella terra – di quanti Frank, Penni e Willy hanno incontrato.

La retrocopertina del volume «Patagonia»
La retrocopertina del volume «Patagonia»

Turisti tedeschi e estancieros solitari, panettieri ospitali e pescatori che vivono su autobus, cicloviaggiatori brasiliani con taniche per borse e alberi cui il vento ha donato un’anima. Ecco, lo stesso vento che spazza la steppa a 90 km/h e rimescola immagini di guanacos e fenicotteri, passi e rifugi, diventa una presenza viva, come molti degli elementi che finiscono con il caratterizzare le singole tappe-capitoli, dal fuoco alla gomma, dal fumo al mate. E c’è l’avventura, umanissima, di tre biker che il viaggio unisce. Quella che – declinata in italiano con incursioni in spagnolo e dialetto bresciano – tramuta anche l’odissea di una foratura in occasione di incontro, con un italiano 94enne che emigrato in Cile per contrastare il latifondismo, è divenuto sindaco di una cittadina e titolare di un negozio di bici in Patagonia.

Un libro che chi sogna di scoprire una terra sterminata conquistandone con la fatica ogni centimetro e cogliendone il panorama umano troverà bello affrontare in parallelo al documentario «Tratti», cui il volume rimanda con un «qr code».

La presentazione

Se si ribalta la domanda iniziale del libro «Patagonia» e ci si chiede com’è possibile passare dalla Fine del Mondo alla Valtrompia, la risposta è facile. Venerdì, 29 agosto, alle 21 per il Valtrompia Bike Festival, i tre autori – Frank Lotta, Willy Mulonia e Paolo Penni Martelli – saranno al Teatro S. Faustino di Sarezzo (via IV Novembre 10) per presentare il documentario «Tratti» e il volume. Modera l’incontro Gianluca Gallinari, caporedattore del GdB. È consigliata la prenotazione su Eventbrite. Sarà l’occasione per incontrare i protagonisti a pochi chilometri da dove tutto è iniziato. Per inciso, nel giorno in cui Willy Mulonia compie 58 anni, tanti quanti sono i minuti di «Tratti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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