Cultura

Dipinti, stampe e tavole: a Brescia una pacifica «invasione» di orsi

È il tema scelto dalla Galleria dell’Incisione, che presenta opere dall’800 fino a Dino Buzzati e Lorenzo Mattotti
«L’orso gigante», tavola per il libro di Dino Buzzati
«L’orso gigante», tavola per il libro di Dino Buzzati
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Alla Galleria dell’Incisione la mostra «Orsi» trasporta nel mondo immaginifico di una narrazione che affianca gli studi a matita e pastello di Dino Buzzati che documentano la genesi del racconto «La famosa invasione degli orsi in Sicilia» (1945), molti dei quali inediti, e i bozzetti che l’artista bresciano Lorenzo Mattotti ha realizzato per la versione cinematografica dell’opera, di cui è stato autore, sceneggiatore e regista.

Fino all’11 febbraio, la proposta espositiva dello spazio di via Bezzecca 4 si completa attraverso lavori di vari artisti, uniti dal filo conduttore della rappresentazione dei grandi animali protagonisti della storia. Dipinti, preziose incisioni, disegni originali e tirature limitate di autori storici e contemporanei - da Müller, Klinger, Munari, a Matticchio, Griffa, Scarabattolo, Tognoli e Valentinis - arricchiscono di qualità e varietà espressiva un percorso che fiorisce dalle emozionanti suggestioni dell’incontro e della sintonia dei mondi fantastici disegnati da Buzzati e Mattotti.

Buzzati

Con «La famosa invasione», lo scrittore bellunese si cimentava per la prima volta con la narrativa per ragazzi: compito che considerava una sfida ardua, riconoscendo nei giovani lettori un pubblico esigente, cui doversi rivolgere con un linguaggio capace di andare dritto al cuore. La predisposizione al fantastico, l’amore per il mistero e per l’ineffabile che risuonano nella sua intera produzione letteraria e la predilezione per l’utilizzo complementare delle parole e del disegno trovano in quest’opera una sintesi di straordinaria attualità.

Il racconto scaturito casualmente da alcune scene disegnate per le nipotine, ci parla di orsi che scendono dalle montagne, che si mescolano agli uomini, assimilandone vizi e difetti, e che ritroveranno la loro purezza solo tornando da dove sono venuti. Una metafora senza tempo, che insiste su valori universali e che apre al mondo reinventato da un autore che ha saputo magistralmente raccontare, con un’intonazione fiabesca e surreale anche nell’invenzione grafica, il senso stesso della realtà dell’uomo contemporaneo, tra paure, angosce, disillusioni, ricerca dell’assoluto e del trascendente.

Al cinema

Lorenzo Mattotti, artista visivo, fumettista, illustratore e regista di fama internazionale (in corso a Santa Giulia la mostra che ne ripercorrere la poliedrica carriera), ha dal canto suo sempre coltivato un trasporto particolare nei confronti di Buzzati, di cui condivide un certo sguardo sulla realtà, filtrato dal senso del mistero e dell’ironia e alimentato dalla capacità di insinuarsi, con leggerezza e poesia, nelle pieghe più profonde dell’esistenza.

Intuendo la potenzialità cinematografica della favola degli Orsi, Mattotti è riuscito a farla propria, pur mantenendone integra l’essenza e rispettando fino in fondo lo spirito visionario, ma profondamente umano che Buzzati vi aveva inciso.

Dopo anni di gestazione, nel 2019, il suo lungometraggio d’animazione, in un’esplosione di colore e lirismo, venne presentato al Festival di Cannes. Il 7 gennaio alle 16 sarà riproposto al Cinema Nuovo Eden. Dopo aver visitato la mostra, la visione, consigliata a grandi e piccini, avrà un altro sapore. 

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