Claudio Bisio: «Da "boomer" porto in scena la generazione di Carosello»

Elisabetta Nicoli
Sold out e liste d’attesa per l’attore che da martedì prossimo sarà al Teatro Sociale con «La mia vita raccontata male»
L'attore Claudio Bisio in scena con il testo di Francesco Piccolo e la regia di Giorgio Gallione - Foto © www.giornaledibrescia.it
L'attore Claudio Bisio in scena con il testo di Francesco Piccolo e la regia di Giorgio Gallione - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Siamo dei boomer! Lo spettacolo è la storia di una generazione, quella nata tra gli anni Cinquanta e Sessanta, cresciuta guardando Carosello e le Kessler, quella che ricorda il Muro di Berlino e i Mondiali di calcio del ’74». Claudio Bisio, protagonista in scena, presenta lo spettacolo «La mia vita raccontata male», in arrivo al Teatro Sociale per la Stagione del Ctb, con debutto martedì 6 marzo e repliche nelle sere successive sempre alle 20.30 (l’ultima domenica 10 alle 15.30). Il plurale coinvolge Francesco Piccolo, autore di scritti di riferimento e in particolare del libro «Il desiderio di essere come tutti» (Premio Strega 2014), e il regista Giorgio Gallione.

La squadra

«In Piccolo –  spiega l’attore –  mi riconosco al 90%: siamo vicini per età, per background politico e culturale, abbiamo entrambi una figlia e un figlio, siamo simili anche nell’approccio alla verità delle cose un po’ crude». Quanto al rapporto con il regista, «io e Giorgio lavoriamo insieme da più di venticinque anni, abbiamo superato le nozze d’argento! Abbiamo iniziato nel 1996 e da allora siamo indissolubili, "La mia vita raccontata male" è il settimo spettacolo che facciamo insieme. Giorgio Gallione è abituato a non utilizzare testi teatrali preesistenti, ma a prendere spunto da testi letterari, fumetti e altro, ne ha fatto una sua cifra stilistica, e con lui ho scoperto che sento più vicino questo tipo di contenuto così contemporaneo».

Titolo, contenuti e musica

Anche la scelta del titolo, aggiunge Bisio, ha a che fare con l’amicizia: «È un omaggio a un amico, Gipi, che ha intitolato così una sua graphic novel. Raccontiamo "male" nel senso che non seguiamo una cronologia rigorosa, andiamo avanti e indietro nel tempo. E poi "male" perché non raccontiamo solo le cose belle della vita, ma anche episodi negativi, sentimenti e fatti politicamente scorretti, non edulcoriamo niente. Ma Piccolo in questo senso è un maestro e noi lo seguiamo, e ovviamente speriamo di raccontare bene le sue storie».

La musica ha uno spazio importante: «Sono al mio fianco sul palco Marco Bianchi e Pietro Guarracino, due bravissimi polistrumentisti, che seguendo i brani composti da Paolo Silvestri, interagiscono con me in scena suonando tre/quattro chitarre ciascuno, in un rapporto molto vivo e ritmato tra parola e musica».

In scena

Attore in molti film, regista recentemente per «La prima volta che siamo stati bambini» (presentato anche a Brescia un anno fa, al cinema Oz), Bisio torna al teatro. «Ho fatto con piacere tante presentazioni del film – ammette –, partendo la scorsa estate dal Giffoni Film Festival fino ad arrivare al Parlamento Europeo e ora sono felicissimo di tornare in teatro. È qui che ho iniziato, da 44 anni la mia vita è fatta di questo lavoro e del contatto con il pubblico. Mi piacciono il cinema e la televisione, ma la reazione immediata del pubblico in teatro per me è impagabile. "La mia vita raccontata male" è un ping-pong continuo tra me che sono sul palco e il pubblico in platea».

Per lo spettacolo, prodotto dal Teatro Nazionale di Genova, i biglietti sono esauriti. Si compilerà una lista d’attesa mezz’ora prima dell’inizio di ogni spettacolo. 

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