«Stranger Things» ha rivoluzionato Netflix: ora tutto finisce davvero

Manca ormai pochissimo all’uscita della prima parte della quinta e ultima stagione di «Stranger Things», attesa in Italia su Netflix il 27 novembre e poi destinata a proseguire con la seconda tranche il 25 dicembre fino al gran finale del 31 dicembre 2025 – con un episodio da oltre due ore. Una chiusura distribuita in tre atti, pensata per accompagnare il pubblico verso lo scontro conclusivo tra Hawkins e il Sottosopra, e che segna il termine di un percorso iniziato nel 2016 e diventato, stagione dopo stagione, uno dei fenomeni più rilevanti della serialità contemporanea.
Successo planetario
Il successo della serie creata dai fratelli Duffer non si limita infatti alla sua popolarità presso il pubblico, ma ha avuto un peso decisivo nella crescita di Netflix e nella definizione del suo modello produttivo. Fin dalla prima stagione, «Stranger Things» si è rivelata uno dei titoli più capaci di attrarre nuovi abbonati, contribuendo in modo documentato a trimestri record sia per ricavi sia per acquisizioni, al punto da essere considerata un asset strategico nelle comunicazioni agli investitori.
L’impatto si è consolidato negli anni successivi: la terza stagione ha totalizzato decine di milioni di visualizzazioni nelle prime settimane, mentre la quarta ha superato il miliardo di ore viste ed è diventata la serie in lingua inglese più seguita della piattaforma nel periodo del suo rilascio, poi superata dalla prima stagione di «Mercoledì» e dal successo improvviso di «Adolescence».
La forza del brand ha inoltre favorito un’espansione transmediale capace di trasformare «Stranger Things» in un vero franchise contemporaneo, con collaborazioni globali, prodotti ufficiali, opere teatrali, esperienze immersive e un ecosistema che ha esteso il racconto oltre lo schermo.
Gli interpreti
All’interno di questo fenomeno si colloca anche l’impatto culturale sui suoi interpreti, molti dei quali sono diventati volti simbolo della nuova generazione di attori internazionali. Millie Bobby Brown, interprete di Eleven, è stata proiettata in pochi anni in una posizione di centralità nell’immaginario pop globale, costruendo una carriera che l’ha portata a ruoli cinematografici di primo piano, da «Enola Holmes» al più recente «Electric State», il film più costoso mai realizzato da Netflix.
Finn Wolfhard, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin e Noah Schnapp hanno trasformato il gruppo di amici di Hawkins in un ensemble riconoscibile, contribuendo alla costruzione di personaggi entrati nella memoria collettiva. Anche i membri del cast adulto hanno beneficiato del successo: David Harbour ha consolidato la sua immagine grazie al ruolo di Hopper, così come Winona Ryder, tornata al centro dell’attenzione internazionale nei panni di Joyce Byers. L’ascesa di attori come Sadie Sink, Joe Keery, Maya Hawke e Natalia Dyer dimostra la capacità della serie non solo di generare un fandom globale, ma di diventare un incubatore di talenti, amplificando carriere e definendo nuove icone per il pubblico contemporaneo.
Un «blockbuster televisivo»
Parallelamente, la serie ha avuto un ruolo centrale nell’evoluzione stessa della serialità. «Stranger Things» è stata una delle opere più emblematiche del modello binge-watching (ovvero l’attività di guardare un numero elevato di episodi di una serie tv in rapida successione, senza interruzioni), con stagioni costruite su climax continui, archi narrativi pensati per il consumo in blocco e una struttura che ha confermato l’efficacia del rilascio simultaneo tipico della piattaforma. L’estetica e il tono hanno contribuito a definire un immaginario riconoscibile, ispirato alla cultura pop anni ’80 e diventato una delle chiavi del suo successo.
Questo approccio ha favorito il consolidamento di un trend nostalgico che, già diffuso in parte prima del 2016, ha trovato nella serie un punto di riferimento culturale capace di rilanciarlo presso un pubblico globale, compresa la generazione più giovane che quel decennio non lo ha vissuto. È anche grazie a «Stranger Things» se remake, sequel e operazioni retro hanno trovato terreno fertile nell’industria dell’intrattenimento degli ultimi anni, mentre la serie stessa si è trasformata in un esempio di «blockbuster televisivo», con episodi di durata quasi cinematografica e scelte produttive sempre più ambiziose.
La storia
Proprio queste ambizioni hanno fatto sì che l’attesa tra una stagione e l’altra sia aumentata sempre più, rendendo necessario ricapitolare di volta in volta i dettagli della storia per non arrivare smemorati all’appuntamento di giovedì 27 novembre. La storia inizia molto prima degli eventi noti: nel 1959 Henry Creel, bambino dotato di straordinari poteri psichici, stermina la sua famiglia e finisce sotto l’osservazione del dottor Brenner, diventando il soggetto 001 del programma che darà vita a Eleven. Nel 1979 lo stesso Henry, nascosto sotto l’identità di un inserviente dell’Hawkins Lab, manipola la giovane Eleven fino a convincerla a liberarlo dal dispositivo che limitava le sue capacità. È l’atto che porta al massacro del laboratorio e alla trasformazione di Henry in Vecna, dopo essere stato scaraventato nel Sottosopra.
La narrazione principale prende avvio nel 1983, quando Eleven apre involontariamente un portale tra i mondi, permettendo al mostruoso Demogorgone di raggiungere la cittadina di Hawkins e rapire Will Byers. Da quel momento in poi la città diventa un punto nevralgico di una guerra silenziosa: nel 1984 Will viene posseduto dal Mind Flayer, entità che tenta di infiltrarsi nella realtà; nel 1985 i sovietici riaprono il varco sotto lo Starcourt Mall generando il Mostro Ragno e portando al sacrificio di Billy; nel 1986 Vecna torna in azione colpendo adolescenti vulnerabili e provocando la morte di nuove vittime. La stagione si conclude con Max in coma, Eddie Munson caduto per proteggere gli altri e Hawkins devastata da crepe incandescenti che segnano l’inizio dell’invasione.
Il 1987, anno in cui si ambienterà la stagione finale, ritroverà i protagonisti nel mezzo di una città trasformata in zona rossa. Eleven dovrà recuperare le forze per affrontare Vecna un’ultima volta, Will tornerà a sentire la presenza del Sottosopra e l’intero gruppo sarà costretto a riunirsi per chiudere un cerchio che si era aperto tredici anni prima, quando la dimensione oscura ha fatto il suo ingresso nel mondo reale per la prima volta, mettendo sottosopra Netflix e le logiche della serialità streaming e ridefinendo un’intera epoca televisiva.
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