Alla Mostra del cinema di Venezia ci saranno tanta cronaca e true crime

Al Lido va di scena la cronaca, quella vera, quella che va a finire sui giornali e nei seguitissimi programmi tv dedicati. Questo uno dei fil rouge dell’82esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (27 agosto-6 settembre).
Si parte con «La gioia» di Nicolangelo Gelormini, unico film italiano in concorso alle Giornate degli Autori, con Valeria Golino, Saul Nanni e Jasmine Trinca, tratto dall’opera teatrale «Se non sporca il mio pavimento» di Giuliano Scarpinato e Gioia Salvatori e ispirato a un fatto di cronaca nera: l’assassinio di Gloria Rosboch, l’insegnante uccisa nel 2016 da un ex allievo, Gabriele de Filippi, che l’aveva raggirata con la promessa di una nuova vita insieme.
In concorso a Venezia 82 c’è poi «Elisa» di Leonardo Di Costanzo con Barbara Ronchi, Roschdy Zem, Diego Ribon e Valeria Golino. Ambientato tra l’Alto Adige ed il Canton Ticino, racconta di Elisa, una ragazza di buona famiglia in carcere da dieci anni per avere ucciso brutalmente la sorella. I suoi ricordi confusi si chiariranno nell’incontro con un criminologo, che conduce uno studio sui delitti in famiglia. Per il suo quarto lungometraggio di finzione, Di Costanzo ha lavorato su un libro di uno dei più importanti criminologi italiani, Adolfo Ceretti, in collaborazione con Lorenzo Natali. Il libro s’intitola «Io volevo ucciderla».
Gus Van Sant torna alla Mostra Fuori Concorso con «Dead Man’s Wire». Il film è tratto da un episodio di cronaca del 1977, un sequestro con ostaggio le cui trattative – trasmesse in diretta tv – hanno tenuto con il fiato sospeso gli americani per 63 ore. Questa la storia. La mattina dell’8 febbraio 1977 Anthony G. Tony Kiritsis (Bill Skarsgård) entra nell’ufficio di M. L. Hall (Al Pacino), presidente della Meridian Mortgage Company e prende in ostaggio il figlio Richard (Dacre Montgomery). Tony gli punta alla testa un fucile a canne mozze che ha collegato al grilletto un dispositivo che, stretto al collo come un cappio, se sfiorato, ucciderà all’istante l’ostaggio. Le richieste di Tony sono chiare: cinque milioni di dollari, immunità e soprattutto scuse personali.
Cronaca nera italiana
Dalla cronaca nera tutta italiana arrivano invece due serie Fuori Concorso: «Portobello» firmata da Marco Bellocchio sulla nota vicenda giudiziaria che vide coinvolto il 17 giugno del 1983 Enzo Tortora, uno dei più popolari conduttori televisivi di quegli anni, accusato ingiustamente di essere al centro di un traffico di droga gestito dalla camorra napoletana. Nel cast, accanto al protagonista Fabrizio Gifuni, Lino Musella, Romana Maggiora Vergano, Barbora Bobulova, Carlotta Gamba, Alessandro Preziosi, Fausto Russo Alesi e Salvatore D’Onofrio.
Ci sarà poi la serie in quattro episodi «Il mostro», dedicata a uno dei casi di cronaca nera più oscuri e inquietanti della storia italiana, quello del mostro di Firenze. Diretta da Stefano Sollima, ripercorre uno dei più intricati misteri giudiziari italiani, quello del killer che terrorizzò la provincia fiorentina tra il 1968 e il 1985, lasciando dietro di sé una scia di sangue: otto duplici omicidi, diciassette anni di paura, sempre con la stessa arma, una Beretta calibro 22.

Cronaca, ma senza sangue, è quella che propone invece «L’isola di Andrea» di Antonio Capuano, un legal-drama da camera che racconta la battaglia legale tra Marta e Guido per la custodia del loro unico figlio di otto anni. Uno scontro doloroso che non fa sconti a nessuno. Infine tragica cronaca della guerra israelo-palestinese in «The voice of Hind Rajab» di Kaotther Ben Hania: in primo piano le autentiche registrazioni audio di una bambina palestinese di cinque anni intrappolata in un’auto a Gaza, sotto il tiro dei soldati israeliani, e che implora di essere salvata.
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