Cinema

Dove si guarda e di cosa parla la serie tv «La Storia»

Tratta dal romanzo capolavoro di Elsa Morante, la fiction è una produzione Picomedia con Rai Fiction. I primi due episodi trasmessi ieri sera
Ida e Useppe in una scena de La storia - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Ida e Useppe in una scena de La storia - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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«Dondine» esclama Useppe vedendo un aeroplano sorvolare il quartiere di San Lorenzo dalla finestra di casa. «Macché rondine» replica divertito Nino, prima di afferrare il fratellino che non aveva mai visto la luce del sole e portarlo alla scoperta del mondo. È la scena più emozionante della prime due puntate, trasmesse ieri sera, della miniserie dedicata a quel capolavoro che è «La Storia» di Elsa Morante, pubblicato da Einaudi cinquant’anni fa. L’inquadratura è piena di luce, così come uno si immagina le vie e le case leggendo quell’intermezzo gioioso tra le oltre 700 pagine che inchiodano il grande «scandalo che dura da diecimila anni», come recitava il sottotitolo della versione tascabile: la storia degli esseri umani, in cui gli innocenti e la povera gente vengono sistematicamente schiacciati dai più forti, da chi detiene il potere.

Stroncato al suo esordio dalla critica, dai giornali e dall’amico Pier Paolo Pasolini, il romanzo di Morante - un’epopea della sventura ambientata durante la seconda guerra mondiale - rivive adesso nella serie Rai diretta da Francesca Archibugi e scritta insieme a Giulia Calenda, Ilaria Macchia e Francesco Piccolo. L’impresa si annunciava ardua in partenza, come ha ammesso Archibugi, raccontando che lo sforzo di tutti è stato «cercare di restituire nei personaggi e nelle scene lo stesso stupore, divertimento, orrore, disperazione che si è provati leggendo "La Storia" da adolescenti. Con la precisa certezza che sarebbe stato impossibile. È stato terrificante e bellissimo».

I primi due episodi

Ambientato tra il 1941 e il 1947, «La Storia» comincia con le vicende della seconda guerra mondiale viste attraverso gli occhi della famiglia della maestra elementare Ida Ramundo, vedova ed ebrea di origine per parte materna, che vive a Roma nel quartiere di San Lorenzo insieme al figlio Nino, adolescente fascista per fascinazione (poi diventerà partigiano). Useppe, nomignolo di Giuseppe Felice Angiolino, è il bambino dai bellissimi occhi azzurri affetto da epilessia, che nasce dopo che Ida viene stuprata da un soldato nazista nel 1941. Nino lo incontra per la prima volta dopo il ritorno di una vacanza tra gli avanguardisti e subito tra i due si instaura un legame fortissimo. I tre, insieme al cane Blitz, restano a Roma finché Nino parte per il nord Italia con un battaglione di camicie nere. Pochi giorni dopo, un bombardamento distrugge il quartiere di San Lorenzo, uccidendo anche Blitz. Qui si chiude il secondo episodio. 

La trama

Le puntate successive seguono la trama del romanzo di Morante. Ida e Useppe sfollano a Pietralata, ventunesimo quartiere di Roma, dove trovano alloggio in uno stanzone abitato da Giuseppe Cucchiarelli e dai Mille, una numerosissima famiglia metà romana e metà napoletana. Sono giorni in cui Ida e Useppe assistono casualmente alla deportazione degli ebrei del ghetto di Roma ad Auschwitz dalla stazione ferroviaria Tiburtina. Nel frattempo a Pietralata arriva anche Carlo Vivaldi, studente bolognese e anarchico. Nino intanto si è unito alla resistenza con il nome di battaglia «Assodicuori»: quando torna a Pietralata, porta Useppe a visitare la base partigiana, dove incontra anche Mariulì, la sua fidanzata, che sarà uccisa dai tedeschi l’anno seguente. 

Dopo varie peripezie, Ida lascia Pietralata e trova una stanza in affitto a Testaccio, in via Mastro Giorgio, presso la famiglia Marrocco. L’occupazione nazista affama la città e Ida è costretta a vagare per ore per trovare qualcosa con cui permettere a Useppe di sopravvivere. A un certo punto viene raggiunta da Carlo, che sta cercando Nino. 

Finisce la guerra, ma la serenità non torna per Ida: le notti di Useppe cominciano a essere tormentate da incubi, provocati in parte dalle immagini di guerra che trova stampate sui giornali. Verso la fine dell'agosto dello stesso anno, Nino, che fa il contrabbandiere, si trasferisce nell'appartamento che Ida ha preso in affitto da poco, portando con sé una la pastora maremmana Bella, che divente inseparabile da Useppe. Useppe viene colpito da un primo attacco epilettico (malattia ereditata dalla madre), e la tragedia continua: Nino muore in un incidente stradale.

Tra la primavera e l’estate 1947 Useppe e Bella «pazziano» per le vie di Roma e incontrano in una radura di Trastevere un ragazzo che diventa il loro unico amico, fuggito dal riformatorio. Nel frattempo Davide ricorre alle droghe più diverse per calmare i suoi tormenti: muore anche lui, stroncato da un’overdose, dopo aver maltrattato verbalmente Useppe e aver tenuto un discorso rivelatorio della concezione della storia di Morante, fortemente intrista del pensiero della filosofa francese Simone Weil. Il maltrattamento sconvolge Useppe, che da quel momento viene colpito da continue ricadute di attacchi epilettici, fino alla morte. «La Storia» si chiude con la pazzia definitiva di Ida

Dove si guarda

I primi due sono andati in onda su Rai 1 ieri sera e tutta la serie è già disponibile su RaiPlay. La fiction si articola in 8 episodi e ogni lunedì fino al 29 gennaio ne vengono trasmessi due su Rai 1 alle 21.30 (ogni episodio dura circa 50 minuti). È stata prodotta da Picomedia in collaborazione con Rai Fiction, in collaborazione con Thalie Images, ed è costata 17 milioni di euro.

Il cast

La nuova miniserie riporta il libro sul piccolo schermo a 38 anni di distanza dallo sceneggiato in tre puntate di Luigi Comencini del 1986. Allora la protagonista era stata Claudia Cardinale, adesso Ida Ramundo è interpretata da Jasmine Trinca (volto noto de «La meglio gioventù» di Marco Tullio Giordano e «La Stanza del figlio» di Nanni Moretti) mentre Francesco Zenga è il figlio maggiore Nino. A dare il volto al secondo figlio Useppe sono Christian Liberti e Mattia Basciani.

Nel cast ci sono poi Valerio Mastandrea nei panni di Remo, titolare di un'osteria nel quartiere di San Lorenzo, che accoglie Ida e gli altri abitanti della zona nella sua cantina quando suona l'allarme dei bombardamenti, Elio Germano è Giuseppe Cucchiarelli, detto «Eppetondo», marmista che diventa amico di Ida, Lorenzo Zurzolo interpreta Carlo Vivaldi, anarchico nonviolento di Mantova, Lukas Zumbrock fa Gunther, soldato tedesco che violenta Ida, Giselda Volodi è Vilma, donna del ghetto che cerca di mettere in guardia gli altri ebrei dai rischi che stanno per correre. C’è anche Asia Argento nei panni della prostituta Santina. 

Curiosità bresciana

Nella miniserie Rai è coinvolto anche un bresciano. Si tratta di Dario Ceruti, casting director da oltre vent’anni per film di Virzì, Veltroni, e serie di Ammaniti come «Il miracolo» e «Anna». «Ho riletto e studiato il meraviglioso romanzo popolare del 1974, ho approfondito l’epoca» ha raccontato Dario Ceruti, spiegando di aver selezionato un cast capace di creare «un ritmo da grande sceneggiato, qualcosa di classico». 

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