Samani, Baiguera e «Il magnifico cornuto»: quanta Brescia c’è a Venezia

Ci eravamo abituati, negli ultimi anni, a una presenza bresciana fissa al Lido: manifesto, sigla e artwork della Mostra sono stati infatti per diverse edizioni appannaggio delle (magistrali) matite di Lorenzo Mattotti, senz’altro uno dei più grandi illustratori viventi (pure fumettista, sceneggiatore e regista), che nella nostra città è nato e ha passato l’infanzia. Mancando lui, per un cambio fisiologico (l’illustrazione quest’anno è affidata al cesenate Manuele Fior), una piccola pattuglia di bresciani e dintorni (senza contare giornalisti, cinefili, studenti) è comunque attesa in Laguna.
I bresciani in Laguna
Nella sezione Orizzonti, gareggia infatti «Un anno di scuola» di Laura Samani, talentuosa filmaker triestina con ascendenze bresciane (il nonno materno è stato il segretario comunale, con sindaco Bruno Boni), che aveva esordito alla regia a Cannes, nel 2021, dove portò il sorprendente e bellissimo «Piccolo corpo». Nella Settimana della Critica concorre invece il corto «El pütì pèrs», girato in dialetto bresciano da Paolo Baiguera per la casa di produzione cittadina 5e6.
Infine, è difficile non considerare bresciano ad honorem «Il magnifico cornuto» di Antonio Pietrangeli, splendido esemplare di commedia all’italiana, interamente girato a Brescia ed uscito in sala nel 1964, che compare nella meritoria sezione dedicata ai Classici Restaurati.
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