Cinema

Samani, Baiguera e «Il magnifico cornuto»: quanta Brescia c’è a Venezia

Enrico Danesi
Alla Mostra del cinema quest’anno non ci sarà la consueta matita di Lorenzo Mattotti, ma le presenze bresciane non mancano
Un frame di Un anno di scuola di Laura Samani
Un frame di Un anno di scuola di Laura Samani
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Ci eravamo abituati, negli ultimi anni, a una presenza bresciana fissa al Lido: manifesto, sigla e artwork della Mostra sono stati infatti per diverse edizioni appannaggio delle (magistrali) matite di Lorenzo Mattotti, senz’altro uno dei più grandi illustratori viventi (pure fumettista, sceneggiatore e regista), che nella nostra città è nato e ha passato l’infanzia. Mancando lui, per un cambio fisiologico (l’illustrazione quest’anno è affidata al cesenate Manuele Fior), una piccola pattuglia di bresciani e dintorni (senza contare giornalisti, cinefili, studenti) è comunque attesa in Laguna.

I bresciani in Laguna

Nella sezione Orizzonti, gareggia infatti «Un anno di scuola» di Laura Samani, talentuosa filmaker triestina con ascendenze bresciane (il nonno materno è stato il segretario comunale, con sindaco Bruno Boni), che aveva esordito alla regia a Cannes, nel 2021, dove portò il sorprendente e bellissimo «Piccolo corpo». Nella Settimana della Critica concorre invece il corto «El pütì pèrs», girato in dialetto bresciano da Paolo Baiguera per la casa di produzione cittadina 5e6.

Infine, è difficile non considerare bresciano ad honorem «Il magnifico cornuto» di Antonio Pietrangeli, splendido esemplare di commedia all’italiana, interamente girato a Brescia ed uscito in sala nel 1964, che compare nella meritoria sezione dedicata ai Classici Restaurati.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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