Addio a Claudia Cardinale, l’antidiva musa di Visconti e Fellini

L’attrice morta a 87 anni è stata una delle stelle più luminose del cinema italiano: la sua carriera
Claudia Cardinale è morta a 87 anni
Claudia Cardinale è morta a 87 anni
AA

«Il ballo è finito. Tancredi è salito a ballare con le stelle... per sempre tua, Angelica»: così, rivivendo per l’ultima volta la sequenza che li vide indimenticabili protagonisti de Il Gattopardo, Claudia Cardinale aveva pianto, ad agosto 2024, la morte di Alain Delon. Quel valzer, consegnato per sempre alla storia del cinema, perde stasera anche lei. L’attrice è morta a 87 anni, circondata dall’affetto dei figli a Nemours, vicino Parigi, dove risiedeva ormai stabilmente da qualche anno.

Nata a Tunisi il 15 aprile 1938, figlia di siciliani che avevano trasferito oltre mare le loro piccole attività commerciali, Claudia Cardinale sarebbe diventata forse maestra se la sorte non le avesse offerto, quasi per gioco, una apparizione nella coproduzione «I giorni dell’amore» con la star egiziana Omar Sharif sullo stesso set.

Gli inizi

Era nel 1956 e l’anno dopo quella ragazzina dallo sguardo corrucciato, il corpo da donna e l’animo da bambina, gli occhi ardenti e curiosi si sarebbe ritrovata suo malgrado eletta reginetta di bellezza a un concorso promosso dall’agenzia di promozione del cinema italiano in Tunisia. Diventare una donna copertina non piacque però per nulla all’adolescente Claudia che, sbarcata a Roma per frequentare la Scuola Nazionale di Cinema dopo un viaggio premio alla Mostra di Venezia, lasciò tutto dopo tre mesi. 

Tornò a Tunisi ma si scoprì incinta dopo un drammatico stupro che tenne segreto a tutti. A salvarla dallo scandalo fu il produttore Franco Cristaldi che, al corrente del segreto, le offrì un contratto con la casa di produzione Vides e la riportò in Italia facendola debuttare ne «I soliti ignoti» di Mario Monicelli (1958).

L’incontro con Cristaldi e il successo inatteso sembrarono l’inizio di una bella favola, ma il rovescio della medaglia fu un contratto capestro che ne fece proprietà esclusiva di Cristaldi. Diede alla luce il figlio Patrick a Londra in gran segreto, girò piccoli e incisivi ruoli con molti dei migliori maestri del cinema (da Germi a Bolognini), ma non fu mai padrona della sua vita e si ritrovò perfino sposa «americana» del suo tirannico pigmalione. Per fortuna trovò proprio in Germi, Bolognini e poi Zurlini («La ragazza con la valigia», 1960) dei veri padri putativi.

La svolta

  • È morta Claudia Cardinale, star degli anni d'oro del cinema italiano
    È morta Claudia Cardinale, star degli anni d'oro del cinema italiano - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
  • È morta Claudia Cardinale, star degli anni d'oro del cinema italiano
    È morta Claudia Cardinale, star degli anni d'oro del cinema italiano - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
  • È morta Claudia Cardinale, star degli anni d'oro del cinema italiano
    È morta Claudia Cardinale, star degli anni d'oro del cinema italiano - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
  • È morta Claudia Cardinale, star degli anni d'oro del cinema italiano
    È morta Claudia Cardinale, star degli anni d'oro del cinema italiano - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
  • È morta Claudia Cardinale, star degli anni d'oro del cinema italiano
    È morta Claudia Cardinale, star degli anni d'oro del cinema italiano - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
  • È morta Claudia Cardinale, star degli anni d'oro del cinema italiano
    È morta Claudia Cardinale, star degli anni d'oro del cinema italiano - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

La svolta arrivò con il primo incontro con Visconti («Rocco e i suoi fratelli») e il primo successo con Bolognini («Il bell’Antonio») entrambi del 1960, anno in cui Cardinale apparve in ben 5 titoli per poi imporsi come la nuova, vera diva del cinema italiano con «Il Gattopardo» e «Fellini 8 1/2», entrambi accolti da un trionfale successo al festival di Cannes nel 1963.

Sulla Costa Azzurra l’attrice italiana che i francesi avevano già designato come la risposta a Brigitte Bardot era già di casa dopo la rivelazione con «La viaccia» e «La ragazza con la valigia» due anni prima. Ma intanto il destino portò Cardinale a Hollywood. Preferì poi l’Italia dove l’attendeva Visconti («Vaghe stelle dell’orsa»), dove illuminò «Il giorno della civetta» di Damiano Damiani e dove Sergio Leone le offrì una parte in «C’era una volta il West» (1968).

«Ho vissuto il mestiere del cinema, non per scappare dalla vita – raccontava – ma per viverla meglio di come ho vissuto la vita vera, se non altro con più sincerità e consapevolezza». Donna libera, impegnata nelle cause civili, dotata di autoironia, quella che David Niven definì «la più bella invenzione degli italiani dopo gli spaghetti». Cinque David di Donatello, altrettanti Nastri d’argento, i premi alla Carriera di Venezia e Berlino. Ma basta ripensare alla folgorante apparizione di Angelica Sedara nel «Gattopardo» per capire che la sua storia d’amore con la cinepresa non ha avuto eguali.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...