Cultura

Brescia dedica 6 mostre a Ceruti: dove e come scoprire il Pitocchetto

Almeno cinque sono le esposizioni maggiori che, nell’anno della Capitale della Cultura, sono dedicate al Pitocchetto
Al Museo di Santa Giulia la mostra «Miseria & Nobiltà» - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
Al Museo di Santa Giulia la mostra «Miseria & Nobiltà» - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
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L’ultimo appuntamento, ma solo in ordine di tempo, è il taglio del nastro - fissato per domenica 7 maggio alle 14 - della mostra «Per Diana! Giacomo Ceruti, capolavori tra Lombardia e Veneto», che al Museo d’arte Sorlini di Calvagese della Riviera ha ricevuto ieri in anteprima la visita del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. Ma di eventi dedicati a Giacomo Ceruti la provincia bresciana in questi mesi pullula. Sono cinque sono infatti le esposizioni maggiori (cui si aggiungono una mostra più piccola e un'installazione) che, nell’anno della Capitale della Cultura, sono dedicate al pittore che nel '700, «con le sue toccanti rappresentazioni dei ceti umili e i suoi ritratti penetranti, si impose come una delle voci più originali della cultura figurativa del XVIII secolo» e che per questo nel ’900 si guadagnò l’epiteto di Pitocchetto.

Al Museo di Santa Giulia

Ha inaugurato il giorno di San Valentino a Santa Giulia «Miseria & Nobiltà, Giacomo Ceruti nell’Europa del Settecento», grandiosa monografica a cura di Roberta D’Adda, Francesco Frangi e Alessandro Morandotti, che sarà visitabile fino al 128 maggio (per spostarsi poi al Getty Center di Los Angeles dal 18 luglio). Ben 35 anni dopo l’ultima retrospettiva dedicata al pittore.  Con oltre cento opere di Ceruti e di artisti che lo hanno preceduto o imitato, la mostra mette per la prima volta a confronto i più importanti capolavori dell’artista e non solo: dipinti provenienti da ricercate collezioni private e normalmente non accessibili, grandi prestiti museali internazionali, opere inedite e nuove attribuzioni, offrendo una panoramica coinvolgente e finalmente completa. La mostra racconta il grande artista settecentesco nella sua interezza, non solo come autore di scene di genere, virtuoso degli stracci e dedito alla rappresentazione degli ultimi, ma anche come grande ritrattista della nobiltà, fisionomista e artista sacro attento ai dettagli della realtà.

Oltre all’esposizione principale, in Santa Giulia  è allestita anche «Imaginario Ceruti. Le stampe nel laboratorio del pittore», a cura di Francesco Ceretti e Roberta D’Adda, che fino al 27 maggio. Nonostante l’accertato utilizzo da parte di Giacomo Ceruti di incisioni come modello per i suoi dipinti, non era mai stato dato adeguato spazio a questo affascinante, quanto singolare, capitolo cerutiano, che è invece pronto a svelarsi ai visitatori.

Alla Pinacoteca Tosio Martinengo

LaChapelle alla Pinacoteca Tosio Martinengo
LaChapelle alla Pinacoteca Tosio Martinengo
David LaChapelle, fotografo tra i più noti e residente tra le Hawaii e Los Angeles, ha raccolto la sfida di Fondazione Brescia Musei per riempire i vuoti che le opere di Ceruti stanno lasciando negli spazi della Pinacoteca Tosio Martinengo nei giorni della grande mostra «Miseria e Nobiltà». Il risultato è una grande opera site specific da tiutolo «Nomad in a Beautiful Land» che racconta delle disuguaglianze sociali in maniera diretta, artificiale ed educata (raccogliendo così l’eredita del Pitocchetto). L’immagine riproduce una serie di tende di senzatetto in fila fuori dal LACMA (il museo di Los Angeles) decorate con i classici loghi e pattern delle case di moda più conosciute, da Burberry a Dior, da Louis Vuitton a Gucci. Completa l’esposizione il ciclo «Jesus is my Homeboy», serie di immagini del 2003 in cui il fotografo affronta, con i suoi classici colori saturi e la messa in scena artificiosa, i temi sociali più disparati, dalle dipendenze alla prostituzione. L’opera e la serie saranno visibili in Pinacoteca Tosio Martinengo fino al 10 novembre 2023.

A Palazzo Martinengo

La mostra «Lotto Romanino Moretto Ceruti», dedicata ai «Campioni della pittura a Brescia e Bergamo», ha inaugurato il 21 gennaio, proponendo negli spazi di Palazzo Martinengo (in via Musei 30) una selezione di capolavori dei maestri d’arte attivi tra Cinque e Settecento tra le due città. rganizzata dagli Amici di Palazzo Martinengo e aperta fino all’11 giugno 2023, si compone di oltre 80 opere da collezioni pubbliche e private, conformandosi come una sorta di derby artistico che metterà in dialogo i bergamaschi Moroni, Palma il Vecchio, Cariani, Previtali e Lotto con i bresciani Foppa, Moretto, Romanino, Savoldo, Gambara, ma anche Ceruti, detto.

Al Museo Diocesano

L'inaugurazione della mostra «Ceruti sacro» -  Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
L'inaugurazione della mostra «Ceruti sacro» - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
A completare l’esatta ricostruzione della fisionomia artistica di Giacomo Ceruti non poteva mancare una riflessione su una parte meno nota della produzione del maestro, ovvero quella di pittore sacro. Fino al 21 maggio al Museo Diocesano c’è «Ceruti sacro e la pittura a Brescia tra Ricci e Tiepolo», allestita negli spazi dell’ex refettorio. L’esposizione ricostruisce questa parte laterale dell’attività del pittore, attraverso la proposta dell’intera, seppur contenuta, produzione di opere di carattere religioso (complessivamente dieci) realizzate durante la sua permanenza in provincia di Brescia, tra la Val Camonica e la Val Sabbia, cui si aggiungono due dipinti provenienti dalla provincia di Piacenza e da Crema.

Al MarteS

Vittorio Sgarbi in visita alla mostra su Ceruti al MarteS - ph Nicolò Brunelli - ph Nicolò Brunelli
Vittorio Sgarbi in visita alla mostra su Ceruti al MarteS - ph Nicolò Brunelli - ph Nicolò Brunelli
Tre capolavori, un’importante lettera autografa e un disegno di studio mai esposto prima d’ora. Intorno a questi pezzi pregiati il MarteS, Museo d’arte Sorlini di Calvagese della Riviera, ha costruito la mostra «Per Diana! Giacomo Ceruti, capolavori tra Lombardia e Veneto» che inaugura il 7 maggio. Un’esposizione di piccole dimensioni (undici opere in tutto), ma una tappa necessaria nel percorso di riscoperta dell’artista settecentesco che è stata visitata in anteprima anche dal sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi.

Da Elnos

Infine campeggia in una delle gallerie principali del Centro Commerciale Elnòs Shopping a Roncadelle, l’installazione di engagement multimediale dedicata a «Miseria & Nobiltà. Giacomo Ceruti nell’Europa del Settecento». Chi visiterà l’installazione, aperta fino al 15 gennaio, riceverà anche una apposita cartolina che darà diritto ad uno sconto 5 euro sull’acquisto della Card Grandi Mostre 2023 di Fondazione Brescia Musei.

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