Cultura

Biblioteche: «La Regione ci aiuti a investire in spazi e personale»

È l’appello della Provincia. Bondio: «Dal Pirellone pochi fondi da dieci anni, serve un altro sprint»
Anche il Sistema di biblioteche cittadino fa parte della Rete bibliotecaria bresciana e cremonese
Anche il Sistema di biblioteche cittadino fa parte della Rete bibliotecaria bresciana e cremonese
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Con i suoi 34 anni di esperienza alle spalle la Rete bibliotecaria Bresciana e Cremonese (Rbbc) è ormai un esempio consolidato di cooperazione, che coinvolge ben 949 biblioteche e oltre 5 milioni e mezzo di abitanti in tutta la Lombardia.

Dal 1988, anno della sua istituzione da parte della Provincia di Brescia che ne coordina tutt’ora l’attività, il sistema ha inglobato la rete cremonese, poi quelle bergamasca e mantovana, nel 2018 quella di Sondrio e successivamente, in ordine cronologico, anche quelle dell’area nord-ovest di Milano, il Sistema lodigiano, poi quello di Milano est e Vimercate e, infine, quello della Provincia di Como. Una grande biblioteca diffusa «che è un fiore all’occhiello a livello nazionale - assicura il consigliere provinciale con delega al Sistema bibliotecario Roberto Bondio - e che, perciò, meriterebbe di essere data meno per scontata e di ricevere un grado di attenzione più elevato da parte delle istituzioni, partendo da quelle regionali sino a quelle statali».

Nel 2022 l’investimento della Provincia di Brescia nella Rete bibliotecaria Bresciana è stato di circa 700mila euro, una cifra che non tiene in considerazione i costi di retribuzione del personale dell’ufficio dedicato. «Dal Pirellone arrivano da dieci anni a questa parte davvero pochissimi fondi per le biblioteche - sottolinea Bondio -. Abbiamo chiesto un incontro, che si è tenuto a luglio, per sollecitare l’interesse, ma ad oggi non abbiamo ricevuto particolari riscontri: serve, a mio avviso, un altro tipo di sprint per approcciarsi alla questione».

I temi messi sul piatto dal consigliere provinciale con gli amministratori regionali sono diversi e riguardano non solo la necessità di mettere mano alle biblioteche, molte delle quali iniziano ormai ad essere datate. «Oltre agli investimenti strutturali servirebbero anche quelli per la formazione del personale anche in un’ottica di revisione e ampliamento di quelli che sono attualmente i contratti - prosegue Bondio -. C’è poi bisogno anche di un nuovo piano di coordinamento: occorre perciò che la Regione, specialmente una ricca come la Lombardia, riporti l’attenzione e torni a investire sulle biblioteche, sui sistemi archivistici e sui musei».

Spunti, questi, «che speriamo vivamente vengano colti da chi vincerà le prossime elezioni regionali anche e soprattutto alla luce della centralità delle biblioteche in occasione di Bergamo e Brescia Capitale della Cultura», afferma il consigliere provinciale. Tutto ciò al netto del fatto che questi luoghi «sono stati centrali in pandemia e continuano ad esserlo - spiegano le responsabili dell’ufficio Biblioteche della Provincia - non solo come spazi di silenzio e studio, ma anche in qualità di spazi vitali di condivisione per tutte le età».

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