Cultura

«Barista bresà», l’urlo liberatorio che si candida a tormentone

Da oggii nuovo brano di Pellagra e P.G. Cinelli: «È anche l’omaggio a un’altra categoria penalizzata»
La copertina del singolo di Piergiorgio Cinelli e dei Pellagra
La copertina del singolo di Piergiorgio Cinelli e dei Pellagra
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Potrebbe essere «Barista, fammi un pirlo!» la frase-tormentone dell’estate musicale bresciana. Già, perché il nuovo capitolo della collaborazione tra i Pellagra, affiatato sestetto di Pavone Mella, e il cantautore saretino Piergiorgio Cinelli ha generato - dopo «Caro’l me Mèla», «Campari in Piazza Arnaldo», «Caro Dumilaevint» - un’altra «instant song» di irriverente giocosità e il video corrispondente, entrambi pronti a diventare virali da oggi quando saranno disponibili su YouTube e rispettive pagine Facebook.

«Barista bresà», questo il titolo del lavoro, è un brano trascinante e molto ritmato, ma tutt’altro che banale nelle armonizzazioni. Inoltre, a ben guardare e considerato il periodo che viviamo nel suo incerto progredire verso una maggiore libertà di movimento, si riveste di significati ulteriori, come ci spiega il più giovane dei Cinelli: «Vuol essere anche l’omaggio artistico e solidale che una delle categorie più colpite dai lockdown sul versante professionale, ossia quella dei lavoratori dello spettacolo, tributa a quelli della ristorazione, egualmente penalizzati». Prosegue quindi Piergiorgio: «Prendetelo come un urlo liberatorio. Anche se la situazione non è del tutto sotto controllo, consumare un pirlo all’aperto non è, quantomeno, più un miraggio». E aggiunge, celiando ma non troppo: «Rispetto a "Campari in Piazza Arnaldo", che sorrideva intorno a un rituale, abbiamo ristretto il campo, rivolgendoci direttamente al barista: dall’universale al particolare...». 

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