Il Castello diventa un museo della scienza: c’è «Elogio della diversità»
Orsi, farfalle, piante multicolore, volatili ed enormi fiori, teche e capsule naturalistiche con esemplari a grandezza naturale. Più che una mostra, un’esperienza immersiva nel cuore vivo della natura italiana: «Elogio della diversità. Viaggio negli ecosistemi italiani», in programma al Grande Miglio del Castello di Brescia dal 25 ottobre 2025 al 6 gennaio 2026, invita a guardare il pianeta con occhi nuovi, tra meraviglia scientifica e consapevolezza ambientale. Promossa dal Comune di Brescia con il Museo di Scienze Naturali, Fondazione Brescia Musei e Codice Edizioni, l’esposizione racconta come ogni forma di vita, dal più piccolo organismo agli ecosistemi complessi, sia parte di un unico, fragile equilibrio.
L’allestimento, curato da Marisa Coppiano e realizzato da Opera Laboratori, combina installazioni emozionanti e spesso inedite, video, elementi interattivi digitali, oltre a suoni creati appositamente per far vivere un’esperienza multisensoriale. La sezione dedicata alla fauna terrestre si avvale delle collezioni del Museo di Scienze Naturali di Brescia, raccontate anche attraverso opere naturalistiche di Lorenzo Possenti. Il percorso cambia di ambientazione per riflettere le diverse forme di biodiversità, naturale, urbana e linguistica, invitando i visitatori alla riflessione personale sul ruolo dell’uomo nel preservare la varietà della vita sul pianeta.

Un progetto dedicato alla biodiversità
L’iniziativa rientra tra gli appuntamenti di punta della terza edizione di «Una sola Terra», il festival sostenuto da A2A (event partner) e da Bper, che quest’anno ruota attorno al tema One Health, la visione che unisce la salute umana, animale e ambientale. Realizzato dalla Sapienza Università di Roma con l’Università di Padova e il National Biodiversity Future Center (NBFC) – uno dei cinque centri nazionali del PNRR dedicati alla ricerca di frontiera – il progetto arriva a Brescia dopo il successo al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
La mostra pone l’accento sull’urgenza di interrogarsi sul futuro. Attraverso immagini, installazioni e linguaggi diversi, esplora le cause della crisi ambientale – cambiamento climatico, frammentazione degli habitat, inquinamento – e invita a ripensare il rapporto tra umanità e natura, mostrando che tutelare la biodiversità significa proteggere anche sé stessi.
La ricerca come chiave del futuro
Curata da Isabella Saggio, genetista, e Fabrizio Rufo, bioeticista della Sapienza, con il contributo dei duemila ricercatori del Nbfc, l’esposizione intreccia sguardi diversi: biologi e naturalisti, ecologi e artisti collaborano per restituire un racconto corale, dove la conoscenza scientifica diventa esperienza accessibile. Al centro, il valore della ricerca come strumento per comprendere e ricostruire gli equilibri naturali del Paese.
Il comitato scientifico vanta nomi come il premio Nobel Giorgio Parisi, Enrico Alleva, Maria Chiara Carrozza, Stefano Boeri ed Enrico Giovannini. La direzione artistica è affidata a Marisa Coppiano, esperta di allestimenti museali scientifici, mentre il coordinamento è curato dai naturalisti Stefano Papi e Melania Massaro.
Informazioni
Allestita nel Grande Miglio, con ingresso dal Museo del Risorgimento (via del Castello 9), la mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18, con apertura straordinaria fino alle 23 durante il Festival Mysteria (6-10 novembre). Elogio della diversità rappresenta per Fondazione Brescia Musei una nuova direzione di lavoro: dopo i progetti di arte contemporanea, il pubblico trova un’esperienza che intreccia scienza, cultura e territorio, trasformando il Castello in un laboratorio di conoscenza condivisa.
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