La preziosa croce processionale in San Francesco verrà restaurata a Firenze

La Redazione Web
L’opera fu realizzata nel 1501 da Gian Francesco delle Croci, appartenente alla storica famiglia di argentieri bresciani. È uno dei capolavori dell’orificeria lombarda. All’Opificio delle pietre dure resterà per tutto il 2026
Un dettaglio della croce - Foto tratta dal testo di Marco Collareta «La Grande Croce di Gian Francesco Dalle Croci. Arte rinascimentale e committenza francescana»
Un dettaglio della croce - Foto tratta dal testo di Marco Collareta «La Grande Croce di Gian Francesco Dalle Croci. Arte rinascimentale e committenza francescana»
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Domani, martedì 29 luglio, la preziosa croce processionale verrà trasportata a Firenze per essere sottoposta al restauro dagli esperti dell’Opificio delle pietre dure, centro di competenza e formazione del Ministero della Cultura per la conservazione delle opere d’arte.

La croce

La croce è stata realizzata nel 1501 da Gian Francesco delle Croci per la chiesa di san Francesco a Brescia. Il manufatto di alta oreficerie venne realizzato grazie al testamentario di frate Francesco Sansone de Brixia, ministro generale dell’Ordine francescano dal 1475 al 1499. L’opera era stata sviluppata grazie a precise indicazioni sui temi iconografici: i principali rappresentanti dell’Ordine sono disposti lungo i bracci della croce, mentre le figure centrali sono quelle di Cristo in croce e di san Francesco. La croce fu realizzata proprio per testimoniare il forte legame di san Francesco con la figura di Cristo.

I materiali

Gian Francesco delle Croci apparteneva a una storica famiglia di orafi e argentieri bresciani. Per tale motivo, realizzò la croce in argento fuso, sbalzato e dorato, e lo impreziosì con smalti policromi e rilievi a niello, tecnica utilizzata per realizzare le minute scene legate alla passione e resurrezione di Cristo poste tra le figure dei santi francescani. La combinazione degli elementi decorativi, delle forme gotiche e dell’antica, permettono di inquadrare il capolavoro dell’artista nel pieno della cultura artistica del primo rinascimento.

La croce - Foto Marco Collareta «La Grande Croce di Gian Francesco Dalle Croci. Arte rinascimentale e committenza francescana»
La croce - Foto Marco Collareta «La Grande Croce di Gian Francesco Dalle Croci. Arte rinascimentale e committenza francescana»

Il restauro

La croce di San Francesco resterà per tutto il 2026 nei laboratori dell’Opificio delle pietre dure, grazie a una convenzione siglata tra la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia e l’Opificio. Ad occuparsi della croce saranno storici dell’arte, restauratori ed esperti scientifici che intraprenderanno un intervento, preceduto e accompagnato da studi e ricerche, finalizzato a una più completa comprensione del capolavoro in tutti i suoi aspetti.

Il rientro in città

Al suo rientro in città, l’opera sarà nuovamente esposta nella sagrestia della chiesa di San Francesco, dove verrà conservata in una teca appositamente progettata e realizzata grazie all’impegno della comunità francescana e alla volontà del frate guardiano Alberto Tortelli, promotore dell’intero progetto. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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