«Collezione Gac»: tra foto e mail art Cavellini è in mostra a Bagnolo

Fino al 2 novembre, il Palazzo Bertazzoli di Bagnolo Mella ospita «Collezione Gac», mostra dedicata a Guglielmo Achille Cavellini (Brescia, 1914-1990), figura poliedrica dell’arte del Novecento, collezionista, pittore, performer e teorico. Organizzata da CoArtCo APS, l’esposizione raccoglie materiali provenienti dalla collezione del figlio Piero, offrendo uno spaccato denso e stratificato della parabola creativa di Gac, tra pittura, performance, mail art e riflessione teorica.
La mostra
La mostra si concentra prevalentemente sugli anni ’60, momento nel quale Cavellini avvia una produzione pittorica segnata da stratificazioni visive, citazioni e gesti concettuali, dove l’identità dell’artista diventa soggetto e materia. Le sue opere, spesso dense di segni e parole, riflettono una tensione tra autobiografia e critica del sistema artistico. Visitare questa mostra è come entrare in un archivio, dove ogni documento sembra voler raccontare qualcosa, ma non sempre lo fa in modo immediato.

Per chi conosce già Gac, ogni elemento è un tassello che si incastra in un mosaico tra le sue ossessioni, le sue relazioni con artisti come Andy Warhol, Joseph Beuys, Ray Johnson, e la sua celebre «autostoricizzazione»: quel gesto radicale con cui decide di scrivere da sé la propria storia, sfidando il sistema dell’arte e le sue gerarchie.
Per chi, invece, si avvicina per la prima volta a questo personaggio, l’impressione è quella di essere di fronte a una quantità di materiali che richiede tempo e attenzione per essere decifrato. Si ha la sensazione di trovarsi davanti a un flusso continuo di stimoli, dove il confine tra arte e vita si dissolve, ma senza una guida esplicita. È necessario tempo, curiosità e una certa predisposizione all’immersione per cogliere il senso profondo del lavoro di Cavellini.
Identità
La mostra ripercorre le tappe fondamentali della sua evoluzione, un percorso in cui l’artista si appropria dei linguaggi contemporanei per costruire una «lingua» visiva personale. Centrale è il concetto di identità: Gac non si limita a rappresentare il mondo, lo attraversa, lo interpreta, lo riscrive. E lo fa con ironia, con eccesso, con una lucidità che oggi appare sorprendentemente attuale. La sezione dedicata alla mail art restituisce il suo ruolo pionieristico in una pratica che anticipa le dinamiche dei social network: spedire arte, pensiero, provocazione, senza mediazioni, direttamente al pubblico.

Nel panorama artistico contemporaneo, Guglielmo Achille Cavellini emerge come figura centrale nel ripensare il ruolo dell’artista; con l’autostoricizzazione, trasforma ogni opera in racconto di sé, rendendo l’arte testimonianza viva del potere creativo. In un tempo privo di certezze condivise, Cavellini rivendica la libertà di essere autore e protagonista, fondendo gesto, memoria e visione in un percorso che diventa storia.
La mostra è aperta ogni sabato e domenica dalle 15 alle 18. Ingresso libero. Per maggiori dettagli contattare l’indirizzo mail info@coartco.it o i numeri 347 4627366, 328 3465570.
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