Museo del Risorgimento, due nuovi disegni ricordando Arnaldo da Brescia
In occasione dell’870esimo anniversario dalla morte di Arnaldo da Brescia – politico e figura centrale di opposizione al potere temporale della Chiesa nel XII secolo – il museo del Risorgimento Leonessa d’Italia si arricchisce di due nuovi disegni: il primo di Antonio Tagliaferri e il secondo di Angelo Inganni. L’iniziativa, a cura di Giulia Paletti, conservatrice di Fondazione Brescia Musei, si inserisce nella rassegna «Arnaldo. Martire e ribelle», promossa dal Comune di Brescia e dedicata al predicatore agostiniano. Il progetto, realizzato con il coordinamento di Cieli Vibranti e la direzione artistica di Fabio Larovere, sarà visitabile sino al 21 settembre 2025.
I disegni
Le due rappresentazioni fanno parte delle Collezioni dei Musei Civici e sono esposti nella sezione «Mito» in cui si raccontano le politiche messe in atto dopo l’Unità d’Italia al fine di consolidarne la coscienza civica e il senso d’identità dei cittadini italiani. Loro intento è celebrare l’agostiniano come difensore del pensiero liberale e anticlericale. Il disegno di Inganni (databile intorno al 1864) documenta la proposta di collocazione del monumento dedicato ad Arnaldo in piazza della Loggia, mettendo in luce la disputa sorta sul tema dell’ubicazione della statua nello spazio urbano.
Quello di Tagliaferri, invece, – che insieme all’ingegnere Odoardo Tabacchi diede forma al monumento arnaldino come lo conosciamo oggi – riproduce proprio l’aspetto finale di tale opera: un basamento in stile neo medievale coronato dalla statua bronzea di Arnaldo in atteggiamento ispirato, colto nell’atto di predicare e con il volto seminascosto dal cappuccio del saio. I due disegni sono inclusi nel percorso «Arnaldo da Brescia. Itinerari» che Fondazione Brescia Musei propone a cittadini e turisti attraverso un agile e ben documentato quaderno, redatto da Letizia Barozzi e disponibile gratuitamente al Museo del Risorgimento
Le parole della presidente della Fondazione
«È un’esposizione di grande valore storico e artistico – ha detto la presidente della Fondazione Brescia Musei Francesca Bazoli –. Un’occasione importante per riscoprire la storia del rapporto tra la nostra città e la figura di Arnaldo da Brescia. Si tratta quindi non soltanto di opere d’arte da ammirare per il loro valore estetico, ma anche di documenti che raccontano il dibattito culturale e politico che animò la Brescia post-unitaria. Una mostra, quindi, che arricchisce l’offerta estiva del Museo del Risorgimento confermando la capacità della nostra città di proporre iniziative culturali di alto profilo, che sanno unire rigore scientifico e accessibilità al pubblico».
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