Cultura

Vitali a Librixia: «I miei bugiardi seriali scovati nelle cronache d’epoca»

Anita Loriana Ronchi
Lo scrittore ha presentato ieri il suo ultimo romanzo «La profezia del povero Erasmo»
Andrea Vitali - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Andrea Vitali - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
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Poteva esservi dubbio? Bellano rimane sempre il «piccolo mondo antico» di Andrea Vitali. Ed anche «La profezia del povero Erasmo» (Rizzoli, 288 pp., 18 euro) il suo ultimo romanzo, è naturalmente ambientato in quell'«angolino remoto», come egli stesso lo definisce, tremila anime sulle rive orientali del lago di Como, dove l'autore stesso è nato e ha sempre vissuto. Perché il lago è il «protagonista seriale» delle sue storie, come ha ribadito il pluripremiato scrittore intervenuto ieri all'Agrobresciano Arena di piazza Vittoria dove è stato intervistato da Marco Recalcati, ospite della 12esima edizione di Librixia - Fiera del libro, promossa da Comune e Confartigianato imprese Brescia e Lombardia orientale col proprio circolo culturale AnCos. Siamo negli anni '30 del secolo scorso e tutto ha inizio, svolgimento e fine da e con una bugia. «Già - racconta l'autore - è il filo rosso della storia. Nel prologo troviamo un cadavere senza identità (era doveroso l'omaggio al noir, per la collana in cui è stato pubblicato) ma poi, fino all'epilogo, il fatto non sarà svelato».

La trama

Tutto ruota attorno alla vicenda di due giovani: Cletto , belloccio e gaudente, figlio dell'onesto fruttivendolo Erasmo Siromalli (da cui il titolo) e Gioietta , che sogna di sfuggire alla condizione di operaia e un futuro a Cinecittà: due poveri illusi, piene speranze, ma con poca voglia di rimboccarsi le maniche». L'incontro tra i due avviene fortunatamente - era il caso di dirlo? - sul lungolago di Lecco. Il resto è un susseguirsi di aneddoti, situazioni e svolte, il tutto condito con la consueta levità della penna di Vitali.

«I personaggi - spiega lo scrittore lecchese - nascono da una grottesca cronaca del tempo. Mi piace andare a ficcare il naso nei giornali d'epoca , alla ricerca delle “cronachette del circondario” che contengono un potenziale narrativo incredibile. In questo caso, l'imputato era stato citato presso il tribunale di Como in quanto debitore di lire mille e, per tentare di far fronte al debito, aveva venduto la moglie al creditore, prestazioni comprese…».

Il romanzo, in realtà, si rivela sorprendentemente attuale , come nota Recalcati, nello scandagliare quel «bisogno di affermarsi, senza doversi impegnare» e soprattutto nella tendenza ad apparire, nonché a sembrare, ciò che non si è. Lo sa bene Andrea Vitali, che ha svolto per decenni la professione di medico nella sua Bellano, e ne ha sentite di cotte e di crude, soprattutto «quando non imperava la tecnologia (per inciso, lo scrittore rifugge i social, ndr), e le persone si sedevano davanti a me a chiacchierare».

Tra schermo e tv

Per la gioia dei lettori affezionati, sono già nel cassetto due nuove «creature» con l'ormai celebre maresciallo Ernesto Maccadò, su cui è in lavorazione anche una fiction Rai . «Sono stato sul set -riferisce Vitali-; è stata un'esperienza nuova, divertente ed ho trovato persone molto disponibili, che mi hanno insegnato come funziona una sceneggiatura». Sarà inoltre in libreria ad ottobre, annuncia, «I rimedi del dottor Aiace Debuché» per i tipi di Garzanti: un farmacista, dopo molte tribolazioni, approda in quel ramo del lago di Como dove, per sbarcare il lunario, dovrà ingegnarsi ad inventare la formula di un farmaco che soddisfi la principale richiesta degli abitanti del posto (vi lasciamo indovinare cosa sarà…).

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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