Cultura

I backstage degli show, i messaggi a mamma: in «Bruciasse il cielo» un Blanco-verità

Da domani su Prime Video il «diario per immagini» della scalata al successo dell’artista bresciano
Blanco sul palco di San Siro nel concerto dello scorso luglio - Foto Luca Marenda © www.giornaledibrescia.it
Blanco sul palco di San Siro nel concerto dello scorso luglio - Foto Luca Marenda © www.giornaledibrescia.it
AA

Ci siamo. Al Metropol di viale Piave a Milano, una ex sala cinematografica, è stato tolto ieri il velo a «Bruciasse il cielo» il «road movie» di Blanco diretto da Simone Peluso, e visibile da domani (9 novembre) su Prime Video.

Nulla è stato lasciato al caso, a partire dalla location per la preview riservata a una ristretta cerchia di parenti, amici, colleghi cantanti, musicisti e operatori dei media. Dopo aver firmato insieme una linea di moda qualche mese fa, il giovane artista di Calvagese della Riviera ha rinsaldato la partnership con Dolce&Gabbana: il luogo della proiezione si trova infatti accanto al quartier generale del brand e ne ospita spesso le sfilate.

L’ambiente ovattato ha creato una dicotomia con il girato di 55 minuti; da un lato stride, dall’altro lo avvolge. E, comunque, ricalca in pieno il mood «up & down» del diario visuale del «gnaro» che, senza seguire una sequenza temporale, nel video mescola «random» il cammino verso il successo, esperienze insolite, aneddoti, viaggi significativi (da effetto «wow» i paesaggi boliviani così come i vicoli di New York da cui è nato il singolo «Innamorato»).

Senza dare troppi «spoiler», il film consente di scorgere ciò che accade dietro le quinte, tanto del palco quanto della sua personalità. Da un lato le ore in studio con il fido producer Michelangelo («un incontro magico»), la preparazione (e i momenti divertenti) del backstage che anticipa l’inizio dello show o di singole esibizioni (come quelle unplugged immortalate in bianco e nero nel cuore di Firenze, Napoli, Venezia e Roma, per presentare il duetto «Un briciolo di allegria» con Mina).

Dall’altra, ecco un Riccardo Fabbriconi dolce come non mai con i genitori («Scrivo tutti i giorni un “ti amo” a mamma: è la mia ispirazione»; «Sto imparando a stare da solo: mi aiuta papà»), nonché qualche chicca dietro la scrittura dei suoi brani. E, ancora, l’artista rivelazione nel 2021, capace di conquistare Sanremo (con Mahmood) e ricevere consensi all’Eurovision nel 2022, per poi registrare quest’anno il sold-out all’Olimpico di Roma e a San Siro (il più giovane cantante italiano a riuscirci).

Gli inizi

Il video mostra anche il «prequel» bresciano ignorato dai più. Che lui non ha reticenze a mostrare: «Facevo pizze e patatine: quello che guadagnavo lo usavo per incidere a Milano», confida; «Ho iniziato con il rap con gli amici del paese»; «Mi chiudevo in cantina e mi facevo chiamare Fyrex e il primissimo inedito inciso era “Fall in love”: sentite qui».

Uno dopo l’altro si susseguono frame che, accompagnati dall’omonima colonna sonora «Bruciasse il cielo», tra poche ore non saranno più esclusivi: da domani il mondo potrà conoscere qualcosa di più del mondo di Blanco, talento da 68 Dischi di Platino e 6 Dischi d’Oro in bacheca.

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato