Cultura

Dave Grohl e Augusta, a tu per tu cantando Johnny B. Goode

Augusta Trebeschi, cantante bresciana, è stata tra i protagonisti del video Rockin'1000, che ha portato i Foo Fighters a Cesena
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Cosa si prova a cantare, occhi negli occhi, con Dave Grohl? «Un’emozione incredibile».

Augusta Trebeschi, vocalist, autrice e vocal coach bresciana, è ancora felicemente frastornata: ieri sera, 3 novembre, dopo il concerto dei Foo Fighters a Cesena, ha duettato con il frontman della band in una jam session che difficilmente potrà dimenticare.

Questa storia di rock e passione la racconta proprio lei, a partire da... Rockin’1000, l’impresa (perché di questo si tratta) ideata da Fabio Zaffagnini che ha visto mille musicisti, lo scorso 26 luglio a Cesena, suonare (e videoregistrare) «Learn to Fly», canzone dei Foo Fighters. Un video che ha talmente impressionato Grohl e compagni da convincerli ad iniziare il loro tour proprio dalla cittadina romagnola

Il resto è meglio sia Augusta (che nel progetto Rockin’1000 ha agito in qualità di voice guru, coordinando le selezionando le ugole coinvolte) a rivelarlo: «Vorrei iniziare dal concerto, che è stato favoloso. Una performance incredibile, durante la quale hanno chiamato Fabio sul palco». Ma le emozioni, quelle a 24 carati, non erano ancora arrivate:«L’idea dello staff era quella di fare un party post concerto al Teatro Verdi di Cesena, che è stato il quartier generale di Rockin’ 1000. Un qualcosa per divertirci e salutarci di nuovo. A me hanno chiesto di gestire la jam. Fino a quando non è arrivata una sorpresa».

Nessuno infatti si sarebbe aspettato che Dave comparisse, e invece il cantante e chitarrista non si è fatto pregare. «Appena arrivato - racconta Augusta - ha ringraziato tutti dicendo di volersi solo divertire e rilassare. Ma poi è venuto in mezzo ai musicisti e, ovviamente, una chitarra si è materializzata tra le sue braccia».

Ma cosa si suona se c’è Dave Grohl? «Abbiamo deciso di fare qualcosa di conosciuto, optando per Come Togheter e Johnny B. Goode». Ed è sul classico di Chuck Berry che l’imponderabile è accaduto. Un microfono, due voci, un momento irripetibile: «Durante la strofa - confessa Augusta - mi sono avvicinata e abbiamo cantato insieme. Difficile descrivere cosa ho provato e l’adrenalina che mi è rimasta addosso per ore, al punto di impedirmi di dormire. Alla fine ci siamo abbracciati, mi ha detto "Ciao bella" e se ne è andato».

Cosa ti rimane di una serata come questa? «Una carica incredibile e la consapevolezza di aver conosciuto un artista vero, ricco di umanità. Spero di riuscire a trasmettere tutto ai miei allievi (Augusta, all’attività musicale, alterna l’insegnamento all’istituto artistico musicale L’Ottava di Brescia e alla Progetto Voce di Travagliato, ndr). A me poi ha regalato la voglia di fare di più per quello che riguarda i mie progetti, a cominciare dal lavoro che sto portando avanti insieme al chitarrista Paolo Cavagnini».

Un po’ di Brescia nel gotha del rock, per fotogrammi da tenere stretti come fossero note preziose da suonare all’infinito.

 

 

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