Addio ad Anna Ferrari, la cantante che aiutò Fausto Leali

«Stasera è mancata una delle più brave cantanti che io abbia conosciuto... mia madre! Buon viaggio, mamma!»: con queste semplici parole, precedute dal testo della canzone di Mina «Volevo scriverti da tanto», Paola Pedrotti (pure lei cantante) ha annunciato l’altra notte su Facebook la morte della madre Anna Ferrari.
Agli esordi di Fausto Leali
Ottantatré anni (avrebbe compiuto gli ottantaquattro il prossimo 9 gennaio), Anna Ferrari era nata a Brescia – anzi, a Chiesanuova, «proprio dove oggi apre i battenti un noto ristorante», ricorda la figlia –, pur se buona parte della sua carriera si è svolta nel Mantovano, in particolare quale voce solista dell’orchestra di liscio Poker+2. E, a proposito di orchestre, Anna Ferrari ha avuto una parte importantissima nella carriera di un certo Fausto Leali, iniziata nel 1958 proprio in provincia di Mantova.
«Nella nostra orchestra avevamo necessità di un chitarrista. La cantante del gruppo, Anna Ferrari di Brescia, ci dice di conoscere un ragazzino conterraneo che canta e s’accompagna con una chitarra strampalata – ha raccontato nel ’98 il maestro Max Corradini alla "Gazzetta di Mantova" –. Arrivò a casa mia proprio nel giorno di Natale: quattordici anni, un fisico minuto ed indossava una giacchetta da passerotto su dei pantaloni da Pierrot. Intuii che quel ragazzino aveva stoffa, e quella stessa sera lo portai con la nostra orchestra a San Martino dall’Argine: fu un successo».
Con Sabrina-Milva
Non solo: nel corso di un’altra serata – nel gennaio del ’59 a San Matteo delle Chiaviche, frazione di Viadana – la giovane cantante Sabrina, dopo l’esibizione di Fausto Leali si rifiutò di salire sul palco, temendo di sfigurare; due anni dopo, quella ragazza sarebbe arrivata terza al Festival di Sanremo con il suo nuovo nome d’arte: Milva.
Proprio a Milva è stata in passato accostata Anna Ferrari: «Erano entrambe rosse di capelli, e anche le loro voci avevano qualche punto di contatto», è sempre la figlia Paola a ricordare. A proposito di voce, chi non avesse mai sentito cantare Anna (che per qualche tempo si è fatta chiamare Anna Farrer) può trovare su YouTube quattro sue interpretazioni: «La paloma», «Per amor (cosa non si fa)», «Gioventù» e «Che cosa è stato» (le proponimao di seguito in questa stessa pagina).
Il momento più alto della carriera di Anna Ferrari è stato senza dubbio il successo nel «Gran Gala» svoltosi a Roma nel 1961, al quale partecipò dopo aver vinto la tappa bresciana de «Il Buttafuori», il concorso radiofonico bandito dalla Rai, nel quale Anna era stata dichiarata vincitrice da una giuria che vedeva tra gli altri (ricorda il Giornale di Brescia del 6 giugno 1961) «la signorina Mina Mezzadri, regista del teatro La Loggetta, e il sig. Renato Borsoni».
A quel doppio successo era legato anche un ricordo triste; nel marzo 2012, in contrada del Carmine, la cantante sarebbe rimasta vittima di uno scippo: un ragazzo le strappò dal collo proprio la piccola medaglia dorata vinta al «Buttafuori».
I funerali di Anna Ferrari saranno celebrati domani, venerdì 25, alle 10.30, nella chiesa di Santa Maria Immacolata, meglio nota come «la Pavoniana», in via Pavoni 11, a Brescia. Chi volesse renderle omaggio prima delle esequie, può farlo oggi nella Rsa «Arici Sega» di via Fiorentini 19/b.
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