Cucina

Reale di Imola, l'albicocca dolce del cuore dell'estate

È al meglio nella seconda metà di luglio, ha dimensioni medio grandi, vanta un'alta presenza zuccherina e resistenza al degrado
L'albicocca Reale di Imola
L'albicocca Reale di Imola
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Dalla selva dei rincari generalizzati che hanno colpito frutta e verdura in questa bellicosa e arsa estate 2022, si sono curiosamente salvate le albicocche, che già da settimane troviamo sulle bancarelle dei verdurai a prezzi solitamente competitivi e in linea con le altre annate.

Un elemento da non trascurare anche in questi giorni che vedono l'arrivo sul mercato della varietà Reale di Imola, tra le più pregiate che si coltivano nel vasto frutteto emiliano, e che proprio nella seconda metà di luglio si esprime al meglio.

Ragione più che sufficiente per farla entrare senza indugio nella dispensa di Stagioni in tavol@  dove farà bella mostra di sè grazie alle dimensioni medio-grandi, al colore d'un giallo intenso con sfumature rossastre, la polpa fine e soda e, soprattutto, il gusto decisamente dolce.

Acquistatene pure un ricco cestino perchè si tratta di una varietà che resiste al naturale degrado imposto dal tempo e si conserva in frigorifero senza problemi particolari anche per una settimana.

Il parere dell'esperto

Anche se la campagna di raccolta non è certo terminata, pure quest'anno l'Italia si conferma paese leader della produzione di albicocche, davanti a Spagna, Francia e Grecia, con una più che soddisfacente quota d'esportazioni, soprattutto verso la Germania e il Nord Europa.

Una produzione in netta ripresa rispetto alla disastraso annata 2021, durante la quale nel frutteto italiano le gelate avevano ridotto addirittura del 40 per cento la disponibilità di frutti al momento dela raccolta. Da quell'abisso siamo fortunatamente risaliti, anche se la siccità di questi ultimi mesi ha finito per ridurre le previsioni di raccolta ancora un 10/15% al di sotto delle annate migliori.

Il lento ritorno alla normalità ha fortunatamente inciso in maniera positiva sui prezzi che si sono finora mantenuti ben al di sotto dei rincari pesantissimi che hanno interesato altri frutti di stagione, come le ciliegie e persino la verdura estiva (si pensi ad esempio agli imprevedibili alti e bassi del prezzo delle zucchine).

A dettar legge sul mercato sono state sinora le albicocche provenienti dal Sud d'Italia, in particolare dalla Campania, mentre gradualmente ora si vanno imponendo le varietà dell'Emilia. Tra queste la più ricerxcata è certamente la Reale di Imola, graditissima per la sua dolcezza e la forma d'una grossa mandorla (è chiamata anche mandorlona).

Figlia eccellente dell'ingegno dei coltivatori emiliani, maestri nella creazione di frutti sempre più pregiati e dalle caratteristiche peculiari, questa varietà è da sempre destinata al consumo fresco oppure alle confetture, in virtù dell'alta percentuale di zucchero che naturalmente contiene.

Sul piano nutrizionale, vanta peraltro le qualità di cui abbiamo già abbondantemente scritto in altre occasioni parlando di albicocche, ovvero l'azione antiossidante sulle cellule, la ricchezza di sali minerali, a cominciare dal potassio, e soprattutto una gran quantità di vitamine del gruppo A, C ed E.

L'alto contenuto di carotene, evidenziato anche dalla colorazione, ne fa inoltre un agente formidabile per l'ossidazione del colesterolo, contribuendo così alla salute del nostro sistema cardiovascolare. Significativamente salutare anche l'apporto per la vista e l'epidermide.

LA RICETTA. Già si è accennato all'uso tradizionale della Reale di Imola in cucina, ma la sua polpa fine ne consiglia a nostro avviso anche un impiego più fantasioso, ad esempio come ripieno o contorno alla cottura d'una carne. Un'opportunità da sfruttare per la preparazione che suggeriamo oggi: il pollo ripieno alle albicocche.

In questo piatto le albicocche saranno protagoniste sia all'interno che all'esterno del nostro bel pollo ruspante che cuoceremo al forno.

Cominciamo realizzando il ripieno composto da pane raffermo ammollato nel latte e poi strizzato, qualche albicocca a pezzi alla quale avrete tolto picciolo e nocciolo, una salamina fresca privata della pelle e sminuzzata prima di saltarla velocemente, senza alcun atro grasso in una padella antiaderente per pochi minuti, poco formaggio grana grattugiato, una scorzetta di limone tritato, sale , pepe e le erbe aromatiche che preferite.

Fatevi pulire per bene il pollo dal vostro macellaio, togliendo alla pelle gli eventuali rimasugli di piume, svuotandolo delle interiora e privandolo di testa e collo. Quindi riempitelo con il vostro ripieno ben amalgamato e, se serve, bagnato da un goccio di brodo vegetale. Se siete amanti di fegatini ed altre interiora di pregio, unitele anch'esse al ripieno, ma tenete conto che non a tutti sono gradite.

Cucite i lati aperti del pollo con filo da cucina (oppure fatelo fare al vostro macellaio, fornendogli ovviamente voi il ripieno) e mettetelo in una teglia capiente con olio e burro, un filo di vino bianco o di brodo e quanche albicocca a contorno. Coprite la parte del petto rivolta verso l'alto con qualche fetta di lardo o di guanciale, irrorando d'olio extravergine d'oliva, o con uno strato di stagnola per evitare che si bruci, e infornate a 180 °C per almeno un'ora e 15 minuti, anche più se il pollo è grande.

C'è chi oltre alle albicocche sul fondo della teglia mette pure noci, pistacchi, mandorle e pinoli, ma il piatto è già ottimo così.

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