Ravanello, un comprimario piccante che può illuminare ogni piatto

I più avveduti impresari teatrali sanno che, per la riuscita d'una rappresentazione, due sono gli elementi indispensabili: innanzitutto nel cartellone non deve mai mancare una star, un nome di richiamo indiscusso, che aiuti il botteghino. Non meno importante per il successo dello spettacolo è però la presenza di qualche comprimario, meno noto ma di scuro talento, il cui nome magari finisce in fondo ai manifesti eppure, nella complessa alchimia d'un lavoro in teatro, al cinema o in tv è l'autentico valore aggiunto.
Si tratta quasi sempre d'un attore esperto, spesso d'un caratterista affidabile o una "spalla" che, al tirar delle somme, non raramente è indispensabile a creare la giusta atmosfera, a preparare al meglio la strada alla battuta decisiva. Insomma un catalizzatore d'emozioni capace di innescare invariabilmente la risata o il dramma.Si pensi, solo per fare un esempio tra i mille, a quanto ha pesato un caratterista di valore come Gianni Agus nelle performaces esilaranti di Paolo Villaggio, alias ragionier Fantozzi, o del primo Raimondo Vianello.
Nel mondo di frutta e verdura, che più interessa a Stagioi in tavol@, questo ruolo, spesso misconosciuto quanto fondamentale, spetta a più d'un ingrediente e, in questo particolare periodo, al ravanello o rapanello che dir si voglia, una pianta della famiglia delle Brassicacee che proprio a giugno comincia ad essere pienamente maturo anche alle nostre latitudini. Ma ci farà compagnia sino almeno a settembre.
IL PARERE DELL'ESPERTO
Originario dell'Asia e molto utilizzato in Cina non meno di tremila anni fa, il ravanello è presto approdato anche nel Mediterraneo ed era coltivato con soddisfazione dai Greci e dai Romani. Diverso dalle rape a cui spesso è erroneame accmunato, il ravanello si caratterizza per il sapore gradevolmente piccante e un finale leggemente amarognolo, tutte qualità che si apprezzano anche quando è inserito in piccola quantità in una preparazione con decine d'altri ingredienti, com'è il caso delle coloratissime insalate estive.
Venduto in mazzetti, per tradizione se ne consuma quasi esclusivamente la radice, di forma sferica e d'un colore che varia in tutte le gradazioni dal bianco al rosso violaceo. La polpa è invece sempre bianchissima e croccante ed è predileta tagliata a rondelle o a pezzi. Le foglie verdi troppo spesso si buttano, giacché se sono fresche e integre, appena colte, possono entrare tranquillamente in un'insalata conferendo un gusto più tenue eppur piacevolmente piccante.
Sul piano nutrizionale è alimento ricco d'acqua e di fibre, con un apporto calorico assai limitato, pochi grassi e carboidrati, nonché più d'una benefica valenza per il nostro organismo. Tiene infatti basso il colesterolo "cattivo", ha un'alta presenza di antocianine (da qui il colore rosso) e di vitamine B2, B6 e C. Molti studi universitari ne hanno inoltre comprovato le proprietà anti-ossidanti e anti-cancerogene, soprattutto a livello dell'apparato digerente e respiratorio.
LA RICETTA
Millanta sono le insalate estive che hanno nei ravanelli un elemento di complemento assolutamente indispensabile in questa stagione. Stanno bene con tutto, dalle varie foglie verdi più o meno saporose, a pomodori e cetrioli, e danno sempre uno sprint superbo anche in abbinamenti meno usuali, come con le mele e le noci, magari condite da una salsetta allo yogurt di matrice greca, con olio e limone, sale e pepe.
Più raramente, ma con eguale soddisfazione potete pure inserirli in più d'una preparazione cotta. A cominciare dal risotto, magari dolce di formaggi e risvegliato proprio dal piccante del ravanello, inserito sia all'inizio dopo la tostatura del riso, che a pochi minuti dalla fine della cottura: nel primo caso il piccante sarà più sfumato, nel secondo più diretto ed efficace. Oppure a guarnire, ancora fresco, uno sformato, ad esempio di carote, un connubio dolce/piccante davvero straordinario.
Ancora, cotto al forno o in padella può essere uno sfizioso contorno per un arrosto. Ed è proprio quest'ultima semplice quanto gustosa peparazione la nostra ricetta consigliata di oggi. Prendete dunque un bel massetto di ravanelli, liberate le radici sferiche dalle foglie e dal peduncolo inferiore, lavateli con cura e tagliateli a metà. Se optate per il fornello, scaldate in una padella un po' d'olio e uno spicchio d'aglio. Quindi togliete l'aglio ben prima che annerisca e unite i ravanelli tagliati, bagnando pochissimo con una spruzzata di vino bianco secco. Se scegliete il forno, invece, unite tutti gli ingredienti a freddo e ponete in cottura quando la temperatura sarà già a 170 °C per una ventina di minuti.
Lasciate cuocere per una ventina di minuti a fuoco vivace sul fonello e poi ponete a raffreddare il tutto in un piatto, Poco prima di servirli, conditeli con sale, una bella spolverata di pepe nero, qualche goccia di limone e poca buccia di limone grattuggiata. E il vostro contorno alternativo è pronto!
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