Cucina

Produttori ed enologi a lezione di fisica delle bollicine

A palazzo Folonari, in città, è arrivato Liger Belair, docente di chimica fisica all’università di Reims-Champagne,
  • A lezioni di fisica delle bollicine
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Non solo da bere, anche da capire e studiare. Produttori ed enologi sono stati a lezione da una vera e propria rockstar delle bollicine, Liger Belair, docente di chimica fisica all’università di Reims-Champagne che negli ultimi 25 anni ha dedicato i suoi studi ai meccanismi di formazione delle bollicine nei vini.

A Palazzo Folonari, in città, l’avvocato Caretta, già specializzato in diritto Vitivinicolo, ha coordinato l'incontro a cui hanno partecipato anche Davide Camoni, tecnologo alimentare e studioso dei vini del territorio e l'enologa Daniela Guiducci.
Sold out per l'evento già dal primo giorno: produttori ed enologi di Franciacorta, Oltrepò Pavese, Veneto, Emilia Romagna hanno condiviso impressioni e appreso nozioni su una scienza così complessa eppure così quotidiana. 

Tra le ultime scoperte, la temperatura al momento dello scoppio di un tappo, che può scendere fino a -90°C - ha spiegato il professore -, in un regime di abbassamento di temperatura adiabatico; ed ancora la velocità di fuoriuscita dell’anidride carbonica che raddoppia la velocità del suono, producendo onde analoghe a quelle dei jet militari. E per concludere si è tentato di quantificare il numero di bollicine in un flùte grazie a dei modelli matematici multivariati. Nove milioni di frizzanti scoppi i quali, oltre che rendere vivace un vino, ne trasportano il pattern aromatico migliorando l’efficienza della percezione aromatica da parte dei nostri organi di senso. Insomma, una scienza che in terra di vini, merita di essere approfondita, divulgata, recepita.

Ci saranno altre occasioni ed altri professori – ha assicurato l’avvocato Caretta – approfondiremo le tematiche scientifiche più disparate sempre nel mondo del food, per collegare il tessuto produttivo all’eccellenza accademica.

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