Cucina

Pagnotte, babka, torte di rose: le fragranze casalinghe di Pane e Radici

La bresciana Giulia Maria Bielli sforna a casa pane, grandi lievitati e dolci: «Mi dà la libertà di non scendere a compromessi»
La bresciana Giulia Maria Bielli - Foto tratta da Facebook
La bresciana Giulia Maria Bielli - Foto tratta da Facebook
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Lavorare da casa, ma senza computer: tra forno, impastatrice e cucina. È la scelta di Giulia Maria Bielli, classe 1982, originaria di Gardone Val Trompia, una dei 3mila italiani (il 98% è donna) che ha avviato un’impresa alimentare domestica: veri e propri laboratori in casa dove si preparano, e poi vendono, prodotti alimentari. La sua passione («ossessione» dice lei) sono i grandi lievitati, come pane e panettoni, ma dalla sua casa bottega escono anche crostate, torte, manzo all’olio e rinfreschi completi. Si chiama Pane e Radici, è a due passi da Campo Marte a Brescia e pubblica menù del mese sul sito web e sui social.

La storia di Giulia Maria Bielli

Il percorso di Giulia Maria Bielli è chiaro, se lo si guarda ora. Si laurea in Lettere, ma durante gli studi fa la cameriera e lavora nei bar: «Mi piaceva - ricorda - non mi pesava». E spiega: «Mi è sempre piaciuto mangiare e bere bene». Proprio questo l’ha guidata: prima il cosiddetto «social eating», cene in casa organizzate dopo alcuni concerti («La mia casa era diventata un’osteria, avevo tavoli anche in corridoio»), poi la decisione di fare un corso serale di chef in Cast, dove incontra lo chef Riccardo Cominardi.

  • Alcuni dei lievitati di Pane e Radici a Brescia
    Alcuni dei lievitati di Pane e Radici a Brescia
  • Alcuni dei lievitati di Pane e Radici a Brescia
    Alcuni dei lievitati di Pane e Radici a Brescia
  • Alcuni dei lievitati di Pane e Radici a Brescia
    Alcuni dei lievitati di Pane e Radici a Brescia
  • Alcuni dei lievitati di Pane e Radici a Brescia
    Alcuni dei lievitati di Pane e Radici a Brescia
  • Alcuni dei lievitati di Pane e Radici a Brescia
    Alcuni dei lievitati di Pane e Radici a Brescia
  • Alcuni dei lievitati di Pane e Radici a Brescia
    Alcuni dei lievitati di Pane e Radici a Brescia
  • Alcuni dei lievitati di Pane e Radici a Brescia
    Alcuni dei lievitati di Pane e Radici a Brescia
  • Alcuni dei lievitati di Pane e Radici a Brescia
    Alcuni dei lievitati di Pane e Radici a Brescia

«Sono rimasta folgorata. Gli ho subito scritto che avrei voluto imparare da lui e così ho cominciato seguire le sue lezioni e a lavorare tra Brescia e Milano. Poi, nel 2015 sono diventata chef da Cucina Fusetti a Milano. Una bellissima esperienza».

Ma il percorso non è ancora finito: arriva l’anno sabbatico e le sperimentazioni con i lievitati in stile francese, sempre con Cominardi, e poi il Covid: «Fortunatamente in quel periodo ho lavorato ad un progetto editoriale a distanza con Antonino Cannavacciuolo». Un lavoro che le permette di continuare a studiare, impastare e provare. «Finito il lockdown ho deciso che mi sarei diplomata in Cast in panificazione e pasticceria da forno». Ed eccoci qua.

Il nome scelto per l'attività è un inno alle origini familiari, ma anche alla sua ospitalità: «Essendo casa mia un porto di mare, con tutti che si invitavano a cena, all'ennesima domanda su cosa avrei preparato ho risposto "Pane e radici" e i miei amici hanno iniziato a chiamarmi così». Fino al nome Instagram che ha messo nero su bianco lo pseudonimo.

In laboratorio

Giulia Maria Bielli alle prese con il suo prezioso lievito madre
Giulia Maria Bielli alle prese con il suo prezioso lievito madre

L’impresa casalinga di Giulia ha quasi due anni. Entri nella sua casa e percepisci subito il profumo del burro e di prodotti da forno. «Lavorare a casa mi dà la libertà di non scendere a compromessi e di sperimentare - spiega -. Per me la scelta delle materie prime è fondamentale, deve essere il top». Un lavoro che le dà soddisfazioni, raccoglie consensi, ma che è anche sacrificio: significa alzarsi - come per i fornai - alle 4 del mattino e seguire con apprensione anche una singola lievitazione, con in più, però, il peso dei piccoli volumi: se qualcosa va storto viene pregiudicato il guadagno di una giornata.

Giulia utilizza molto Instagram per lavoro: qui posta foto e propone il suo menu, con l’account «Pane e radici», e raccoglie gli ordini. La proposta è per lo più settimanale con prodotti che sforna sempre come la Challah, il pane ebraico del venerdì secondo la ricetta di nonna Marcella («semplicissima e buonissima»), il babka, che lei ha arricchito con il burro e fa sia in versione salata che dolce (ma c’è anche vegana, che poi è la versione della tradizione), e tante pagnotte, integrali, di segale o di semi.

Si sfornano anche panettoni e colombe - Foto tratta da Facebook
Si sfornano anche panettoni e colombe - Foto tratta da Facebook

L’organizzazione

Lavorare a casa non dà meno grattacapi dal punto di vista burocratico: Giulia ha un commercialista, un consulente Haccp (certifica la formazione in materia di igiene e sicurezza alimentare), fa tamponi ogni 2-3 mesi, è soggetta ai controlli Asl, ha la partita Iva, il registratore di cassa e il pos. Tutto come una qualsiasi azienda. L’unica cosa della quale non si deve preoccupare è l’affitto di un negozio. «Questo mi dà la libertà - spiega - di non scendere a compromessi, di fare il prodotto che voglio e come voglio, senza avere la preoccupazione di arrivare ad una cifra minima che paghi le spese e dipendenti».

  • Alcune delle torte di Giulia Maria Bielli
    Alcune delle torte di Giulia Maria Bielli
  • Alcune delle torte di Giulia Maria Bielli
    Alcune delle torte di Giulia Maria Bielli
  • Alcune delle torte di Giulia Maria Bielli
    Alcune delle torte di Giulia Maria Bielli
  • Alcune delle torte di Giulia Maria Bielli
    Alcune delle torte di Giulia Maria Bielli
  • Alcune delle torte di Giulia Maria Bielli
    Alcune delle torte di Giulia Maria Bielli

Per il resto avere bottega in casa vuol dire anche non avere molto tempo: portarsi il lievito in vacanza, impastare a qualunque ora, non avere orari fissi. Prepara e sforna dal giovedì al sabato, la domenica tiene corsi, ma il martedì e mercoledì lavora comunque: ci sono impasti da preparare, gli eventi e poi, come in questo periodo, le colombe, richiestissime. L’unico giorno libero è il lunedì, ma qualcosa da fare c’è sempre. «Sono felice e contenta - dice - ho clienti che vengono da me da tutta la provincia e anche da fuori. Da Lugano, ad esempio».

Ai bresciani cosa piace? «I classici - dice -: la torta di rose, il panettone e la sacher (anche ad agosto), ma molti ormai si fidano e se hanno voglia di sperimentare mi lasciano carta bianca. Per il salato poi il manzo all’olio è quel piatto che mi chiedono anche in estate dicendomi che tanto è buono anche tiepido».

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