Cucina

Lo spiedo nel tortello: dall’idea alla vendita

È il prodotto nato in Cna Brescia dalla sinergia tra Pastificio Gaetarelli di Salò e Ferraboli di Prevalle
IL TORTELLO ALLO SPIEDO
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Ognuno ha la sua ricetta. Chi lo fa con quel preciso taglio di carne, chi non transige sui tempi di cottura, chi usa solo burro di malga... Ma a nessuno era venuto in mente di metterlo in un tortello. E chi poteva pensarci se non il Pastificio Gaetarelli, storica azienda salodiana che dal 1964 produce pasta ripiena, e Ferraboli di Prevalle, leader nella produzione di girarrosti? Nasce così, dalla sinergia tra due realtà internazionalizzate, che esportano in mezzo mondo ma restano fortemente radicate nel territorio, il «Tortello allo spiedo bresciano», prodotto che troveremo nei supermercati nelle prossime settimane.

È una sfida, nata quasi per gioco. L’idea è di Mimma Ferraboli, che da tempo sognava di gustare il sapore inconfondibile dello spiedo ma in maniera smart, senza aspettare il pranzo della domenica. Massimo Gaetarelli ha colto la sfida e con il suo staff ha iniziato a lavorarci. In campo ci sono il capo progetto Andrea Bodei, lo chef Cesare Veronesi e i tecnici Ferraboli.

C’è voluto più di un anno di prove, test di cottura e assaggi prima di arrivare al tortello perfetto, che dà l’immediata percezione del gusto unico dello spiedo bresciano. «Il progetto del tortello allo spiedo, nato e cresciuto nella sede di Cna Brescia - dichiara la presidente Eleonora Rigotti -, incarna gli obiettivi della nostra associazione di categoria: far incontrare le realtà economiche del territorio, fare rete e crescere innovandosi».

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